Ma davvero gli aborti clandestini erano così pochi? (1) Io ricordavo cifre enormi.
Non per insegnarti il mestiere, ma nel 2008 avevi fatto un riassunto della legislatura finita, e a me era servito molto. Lo fai anche stavolta?
Ciao
Irma
San Martino in Rio,
10 febbraio 2013, Santa Scolastica,
11 febbraio, Beata Vergine Maria di Lourdes,
12 febbraio, San Damiano d’Africa
13 febbraio, le Ceneri
Cara Irma,
giornalisti e propagandisti giocano spesso coi numeri e i lettori disattenti di solito ci cascano senza ragionare.
Un esempio di “gioco” coi numeri
Trascrivo il brano di un articolo tratto da Internet (2), articolo che vuole mostrarsi “scientifico” essendo ricco di numeri e percentuali.
[…] Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Istituto superiore della Sanità il numero degli aborti clandestini sono circa 15.000. Ma questa cifra potrebbe essere sottostimata perché non tiene conto degli aborti delle donne immigrate, alcune delle quali praticano l’interruzione di gravidanza più di una volta all’anno.
Prima che l’aborto divenisse legale in Italia ricorrevano a metodi illegali circa 350.000 donne all’anno, si può quindi dire che grazie alla Legge 194 si sono evitati almeno un milione di aborti clandestini in 30 anni. […]
Vediamo come giocano coi numeri. Innanzitutto è noto che, quando una cosa illegale diventa legale, il suo utilizzo non può che aumentare. Io scommetto ogni settimana 5 euro sulle partite di calcio. Quando le scommesse erano solo clandestine non mi ponevo certo il problema di scommettere.
Ora, se 350.000 donne all’anno ricorrevano all’aborto illegale, nel momento della legalizzazione quel numero non poteva che aumentare. Invece il vertice si raggiunge nel 1982 con 234.801 aborti legali, quindi ben al di sotto di quel numero di 350.000 aborti clandestini.
Quel 350.000 è quindi un numero sparato a caso e privo di senso: serve solo a far memorizzare un dato falso al lettore.
Poi l’articolo prosegue dicendo che la legge 194 ha evitato un milione di aborti clandestini in 30 anni. Se uno si prende la briga di fare la divisione, 1.000.000 diviso 30 anni fa 33.000 aborti clandestini l’anno, non 350.000.
Il 33.000 comincia a essere simile ai 10.000 dell’articolo inglese, che parlava di 10.000 rialzabili ma non troppo. Siamo a 5 cifre, un decimo dei 350.000 scritti nel medesimo articolo, quasi un centesimo dei 3.000.000 che si leggevano sul libro di mia figlia.
E poi l’articolo Internet dimentica subito quello che aveva detto subito sopra: dei 33.000 “evitati” in realtà 15.000 (per giunta sottostimati) esistono ancora.
Per uno che legge l’articolo (frettolosamente, come si leggono in genere gli articoli su Internet) cosa rimarrà nella mente? I 350.000 “vecchi aborti clandestini”, inesistenti, e i 15.000 “aborti clandestini attuali”. La falsità si afferma, la verità viene occultata.
Ho insistito con questa faccenda dei trucchi numerici, perché purtroppo li ritroveremo abbondantemente anche nelle analisi del Bilancio dello Stato. Ma ogni cosa a suo tempo.
11 febbraio
Silenzio.
Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa.
Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.
Benedetto XVI
Ecco, arriva questo botto a sconquassare l’animo.
E’ un po’ come se, per un momento, avessi perso il mio “datore di lavoro”: che cosa sono in fondo queste lettere, se non il tentativo di tradurre il pensiero del Papa, applicandolo al caso concreto delle elezioni?
Adesso ho addosso la sensazione del “sacco vuoto” che ti ho descritto in altre vicende: forze fisiche e risorse mentali azzerate. Però ho già sperimentato alcune volte che, quando il sacco è vuoto, si lascia riempire. Speriamo sia così anche stavolta.
La data è di quelle importanti.
Quando arriva l’11 febbraio io sono sempre un po’ all’erta: molti avvenimenti, belli e brutti, sono capitati l’11 febbraio e questa data me la ricordo spesso.
Scrissi così a B. Q. dopo l’11 febbraio 2006.
[…] L’11 febbraio è un grande giorno, forse non ce ne rendiamo ben conto.
Quando Pio IX nel 1854 proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione, l’11 febbraio non aveva significati particolari. Ma l’11 febbraio 1858 la Madonna decide di apparire a una ragazzetta e cambia tutto. Nel giorno dell’Annunciazione 25 marzo 1858 la Madonna regala a Pio IX e al mondo la conferma diretta del dogma, rafforzandolo ancora di più: “Que soy era Immaculada Councepciou”.
La Madonna non libererà Pio IX dal dolore atroce della perdita dello Stato della Chiesa. Poteva salvare lo Stato? Certo che poteva, come Gesù poteva scendere dalla croce. Ma sceglie invece di seguire i ritmi e le cattiverie degli uomini e di far risorgere lo Stato quando Lei vuole.
Sceglie l’anno (1929, 75° anniversario del dogma) e sceglie il giorno (11 febbraio, Madonna di Lourdes, l’apparizione da cui è venuta la conferma del dogma), e ridona a Pio XI lo Stato che Pio IX aveva perduto.
Da quel giorno nessun cattolico potrà più pensare che lo Stato della Chiesa era un retaggio di tempi passati. Si poteva pensare che lo Stato morto non sarebbe più ritornato. Invece sono cambiate le dimensioni, ma non la sostanza, e lo Stato è risorto sotto il segno della Madonna.
Il Papa non può essere il suddito di un regno temporale. […]
Certo un “purista” degli anniversari potrebbe dire: la Madonna non poteva scegliere un anniversario più “tondo”, 50 anni nel 1904 o 100 anni nel 1954? Non poteva per rispetto della libertà degli uomini. Troppo presto nel 1904, troppo tardi nel 1954, quando nessun concordato poteva uscire da un parlamento in cui la DC non era più maggioranza assoluta.
Doveva servirsi di un dittatore che era convinto di inaugurare una nuova era, e che poteva accettare, per motivi suoi, di cedere un fazzoletto di terra pur di liberarsi della Questione Romana. […]
11 febbraio, una data importante.
Lo Stato della Città del Vaticano iniziò la sua vita l’11 febbraio 1929 e a Pio XI venne concesso da Dio un congruo lasso di tempo per attrezzarlo e organizzarlo.
Quanto tempo? Un tempo a caso? No, 10 anni esatti, non un giorno di più. Pio XI morì il 10 febbraio 1939. L’11 febbraio 1939, decennale dello Stato, coincise col primo giorno di sede vacante.
E adesso ecco l’11 febbraio 2013, un giorno che non dimenticheremo. Canone 332, paragrafo 2.
Can. 332 – §1. Il Sommo Pontefice ottiene la potestà piena e suprema sulla Chiesa con l’elezione legittima, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale. Di conseguenza l’eletto al sommo pontificato che sia già insignito del carattere episcopale ottiene tale potestà dal momento dell’accettazione. Che se l’eletto fosse privo del carattere episcopale, sia immediatamente ordinato Vescovo.
§2. Nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti.
Gli eventi
Un riassunto della legislatura? Stavolta non è facile. L’altra legislatura, se ci pensi, fu brevissima: 2 anni, un lampo.
Intanto metto giù una sequenza di avvenimenti: non è che voglio ricordare tutto, ma una serie di avvenimenti definiscono comunque una griglia temporale che aiuta molto per fare qualche ragionamento.
Non tutti gli avvenimenti sono di politica in senso stretto.
2008
13-14 aprile: PdL e Lega Nord vincono le elezioni con un vantaggio superiore al 9%
8 maggio: giura il nuovo governo Berlusconi
12 giugno: in Irlanda prevalgono i NO nel referendum per la ratifica del Trattato di Lisbona
31 luglio: approvazione unanime del Trattato di Lisbona da parte del nostro Parlamento; solo la Lega vota SI con riserva e non applaude
30 agosto: trattato di Amicizia e Cooperazione tra Italia e Libia, ratificato nel 2009
15 settembre: fallimento della banca Lehman Brothers
settembre: Brunetta e Rotondi propongono i DI.DO.RE. per i conviventi
30 settembre: la Bongiorno (maggioranza) affida alla Concia (minoranza) l’incarico di relatrice per la legge sulla cosiddetta “omofobia”
29 ottobre: Tremonti tenta i tagli contro le scuole paritarie
30 ottobre: manifestazioni in tutta Italia contro il decreto Gelmini e la legge 133
5 novembre: Obama presidente degli USA
13 novembre: la Cassazione respinge il ricorso della procura di Milano contro l’interruzione di alimentazione e idratazione artificiale a Eluana Englaro.
16 dicembre: il ministro Sacconi emana un atto d’indirizzo che vieta alle strutture sanitarie pubbliche e quelle private convenzionate col SSN l’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione forzate
2009
6 gennaio: raid israeliani colpiscono una scuola ONU provocando decine di vittime
18 gennaio: fine dell’operazione “Piombo fuso” a Gaza; 1200 palestinesi morti
3 febbraio: Eluana Englaro trasportata da Lecco a Udine
6 febbraio: decreto legge “salva Eluana”, respinto dal presidente Napolitano
9 febbraio: Eluana muore in seguito alla sospensione di alimentazione e idratazione (arresto cardiaco derivante da disidratazione)
febbraio: tutti in movimento per una legge sulle DAT; Pisanu è una delle poche voci contrarie
20 febbraio: intervista di Boffo al Foglio sulla “cupola di indole massonica” che ha gestito la vicenda Englaro
27 marzo: congresso che sancisce la nascita del PdL
6 aprile: terremoto a L’Aquila
Aprile-maggio: caso Berlusconi – Noemi Letizia, Repubblica esce con le “10 domande”
3 maggio: Miriam Bartolini (Veronica Lario) chiede la separazione da Berlusconi
6-7 giugno: elezioni Europee; Motti, inserito nell’UdC all’ultimo istante, scalza Gigli che si era battuto nel caso Englaro.
luglio: inizia il caso Berlusconi – D’Addario – escort
28 agosto: Boffo attaccato da Feltri per presunte vicende omosessuali
3 settembre: Boffo si dimette da direttore di Avvenire
7 settembre: lettera di convocazione “riservata e personale” di Tremonti per il convegno Aspen “Costruire il dopo e rinnovare la leadership del Paese” (Berlusconi non è tra gli invitati)
17 settembre: 6 soldati italiani muoiono in un attentato a Kabul
8 ottobre: convegno a porte chiuse“Costruire il dopo e rinnovare la leadership del Paese”
13 ottobre: bloccata la legge sulla cosiddetta “omofobia”
1 dicembre: entra in vigore il Trattato di Lisbona; Gran Bretagna, Rep. Ceca e Polonia mantengono delle clausole “dissociative”
4 dicembre: Feltri ammette che l’informativa su Boffo non conteneva nulla di vero
13 dicembre: aggressione a Berlusconi in Piazza Duomo a Milano
Dicembre: i DICO alla bolognese, con ammonizione esplicita del card. Caffarra a Errani
2010
Febbraio: inizio delle intercettazioni a Berlusconi attorno alla villa di Arcore
28-29 marzo: elezioni regionali; UdC con alleanze “miste”
Luglio: UdC verso il “Partito della Nazione”
30 luglio: Fini fuori dal PdL
Ottobre: caso Berlusconi – Ruby
28 novembre: Wikileaks diffonde in rete 250.000 documenti diplomatici
2011
Gennaio: l’Italia della “morale sessuale” anti Berlusconi
5 febbraio: manifestazione “Dimettiti” contro Berlusconi
13 febbraio: manifestazione “Se non ora quando?” contro Berlusconi
11 marzo: tsunami in Giappone
17 marzo: 150 anni dell’unità d’Italia
19 marzo: la coalizione, con l’Italia, inizia a bombardare la Libia
1 maggio: Giovanni Paolo II è beato
19 maggio: bocciato anche il nuovo testo della Concia sulla cosiddetta “omofobia”
22 luglio: attentato di Breivik in Norvegia (Utoya)
22 luglio: convention del Terzo Polo (Casini, Fini, Rutelli)
15 ottobre: indignados a Roma; la città è a ferro e fuoco
16-17 ottobre: incontro di Todi del laicato cattolico
20 ottobre: uccisione del colonnello Gheddafi
12 novembre: dimissioni di Berlusconi
16 novembre: nasce il governo Monti
17 novembre: inizia la guerra civile in Siria
2012
Delle vicende del governo Monti parlerò a parte. A questo punto ormai l’eutanasia della legislatura si è consumata. Cito altre cose
6 maggio: Hollande presidente della Francia
7 maggio: nasce mio nipote Renzo (Cosa c’entra? Niente, ma ce lo metto lo stesso)
18 maggio: Tremonti presenta il disegno di legge sulla separazione delle tipologie di banca
20 maggio: terremoto
24 maggio: Gotti Tedeschi sfiduciato dallo IOR
29 maggio: terremoto
11 settembre: l’ambasciatore Stevens è ucciso a Bengasi
22 dicembre: Napolitano scioglie le camere
2013
11 febbraio: Benedetto XVI annuncia le dimissioni
Questi sono alcuni degli avvenimenti che sono passati davanti ai nostri occhi.
Ho osservato la legislatura da un punto di vista privilegiato, lo riconosco. Avendo votato UdC, ma avendo dato patente di legittimità anche al voto a Ferrara (non entrato in parlamento) e PdL+Lega (andati al governo), potevo osservare gli sviluppi con l’occhio sereno, senza alcuna contrapposizione violenta e partigiana tra l’essere all’opposizione e osservare la maggioranza.
Non ti faccio un consuntivo, ti indico dei filoni di meditazione che ho visto emergere in questi anni.
“Loro”
La prima cosa da tener presente prima di estrarre qualcosa dalla sequenza degli avvenimenti, è il fatto che la politica è gestita in parte dai politici e in parte da “loro”.
Chi siano questi “loro” non ha importanza: gruppi che agiscono al di fuori della politica e riescono a farlo perché hanno a disposizione molto denaro e tutti gli agganci che servono. “Loro” può essere la “cupola di indole massonica” indicata da Boffo come realizzatori del caso Englaro. “Loro” può essere l’Istituto Aspen di cui ti ho già accennato a voce.
Noi vediamo gli effetti e deduciamo che “loro” agiscono. Ad esempio: sarebbe stato impossibile a qualunque persona normale realizzare ciò che ha realizzato Englaro con sua figlia Eluana. Ma Englaro non era solo, c’erano “loro”.
E quando vediamo apparire il governo Monti, non è che Monti sia stato chiamato per una improvvisa illuminazione di Napolitano, dopo di che si è messo al telefono a sentire se per caso gli amici erano disponibili a entrare nel governo. Il governo Monti era pronto da tempo, salvo qualche dettaglio, e attendeva solo che la legislatura fosse “eutanasizzata”.
Eluana
Per me questo è il filone principale della legislatura.
“Loro” pensavano di ottenere, attraverso la morte di Eluana, un impatto propagandistico sufficiente a realizzare una “rivoluzione antropologica” in Italia. Emblematico il finale dell’intervista di Nicoletta Tiliacos (il Foglio) a Dino Boffo, all’indomani della morte di Eluana
In questo senso, conclude il direttore di Avvenire, “la rivoluzione antropologica da qualcuno brillantemente studiata a tavolino non è riuscita. Non sono stati sovvertiti i codici della civiltà, nonostante la formidabile strategia messa in atto e nonostante le minacce che sono arrivate anche a noi. Le abbiamo registrate, le abbiamo attentamente ascoltate. Poi abbiamo detto, tutti insieme, con la mia magnifica redazione, fatta di persone appassionate della vita, che scattano senza nemmeno bisogno di chiederglielo: benissimo, abbiamo detto, si va avanti”.
Del resto Maurizio Mori, capo della Consulta di Bioetica Onlus (c’è gente abile a giocare con le parole, non solo coi numeri: molti pensano che questa Consulta privata sia un organismo istituzionale e lo confondono col Comitato Nazionale di Bioetica) l’ha detto chiaramente di che battaglia si tratta.
[…] il caso di Eluana è importante per il suo significato simbolico. Da questo punto di vista è l’analogo del caso creatosi con la breccia di Porta Pia attraverso cui il 20 settembre 1870 i bersaglieri entrarono nella Roma papalina.
Come Porta Pia è importante non tanto come azione militare quanto come atto simbolico che ha posto fine al potere temporale dei papi e alla concezione sacrale del potere politico, così il caso Eluana apre una breccia che pone fine al potere (medico e religioso) sui corpi delle persone e (soprattutto) alla concezione sacrale della vita umana.
Sospendere l’alimentazione e l’idratazione artificiali implica abbattere una concezione dell’umanità e cambiare l’idea di vita e di morte ricevuta dalla tradizione millenaria che affonda le radici nell’ippocratismo e anche prima nella visione dell’homo religiosus, per affermarne una nuova da costruire.
(Maurizio Mori “Il caso Eluana Englaro. La ‘Porta Pia’ del vitalismo ippocratico ovvero perché è moralmente giusto sospendere ogni intervento”, Pendragon, Bologna 2009, pp. 11-12)
Porta Pia?
Una persona normale si chiede cosa c’entra la breccia di Porta Pia col caso Englaro. Rileggi con attenzione il brano di Mori.
- Il caso Eluana, come la breccia di Porta Pia, è un evento simbolico
- che pone fine alla concezione sacrale della vita umana
- per far retrocedere l’uomo a prima del cristianesimo, a prima di Ippocrate, a prima dell’homo religiosus
- per abbattere una concezione dell’umanità e cambiare l’idea di vita e di morte
- e affermare una nuova concezione di umanità, da costruire.
Mori da molti anni è consulente del signor Englaro. E Beppino Englaro ha redatto la prefazione del libro di Mori. La vicenda Englaro non è stata solo una storia di sofferenza familiare. E’ stata un’altra storia, gestita da “loro”, creata con lo scopo di costruire una “umanità nuova” (scopo di tutti i totalitarismi).
Chi ha combattuto la battaglia dalla parte buona? Tanti. Ma alcuni l’hanno pagata più di altri.
Dino Boffo in primis. Abbattuto.
Anche se molti hanno la falsa sensazione che l’abbattimento di Boffo sia legato alle critiche dell’estate 2009 a Berlusconi, la realtà è diversa. La data di accesso al casellario giudiziale (12 marzo 2009, ore 11.49) da cui parte la costruzione della falsa informativa su Boffo, ci dà la certezza che l’attacco a Boffo viene da molto lontano. 12 marzo 2009, un mese dopo il funerale di Eluana.
Anche Mario Giordano (il Giornale) ha combattuto dalla parte giusta, secondo le parole dello stesso Boffo.
Non era difficile, prosegue Boffo, “immaginare questo tipo di situazione. Già allora, e parlo della scorsa estate, mi sembrava di capire che avremmo dovuto remare controvento, controcorrente, rispetto a tutta una pubblicistica schierata altrimenti, a parte pochissime eccezioni. La sensazione che ho sempre avuto ben chiara – salvo i momenti importantissimi in cui ho sentito il Foglio vogare dalla stessa parte, e al di là delle ultime settimane, nelle quali si è schierato il Giornale, con alcuni servizi e interventi fondamentali – è quella di essere stati beatamente soli”.
E Mario Giordano, assunto per un progetto a lungo termine, viene “dimissionato” nell’agosto 2009.
Gianluigi Gigli, combattente diretto in Friuli, è il primo dei denunciati dal gruppo Englaro, e perde l’annunciata elezione al Parlamento Europeo.
L’altro difensore di Eluana è Berlusconi, lo si voglia o no: col suo decreto legge rischia grosso, anche nei confronti della componente laicista della sua maggioranza. Dal decreto in poi gli attacchi contro di lui sono sempre più strutturati, organizzati e feroci.
Per tutta la legislatura si è poi trascinato un progetto di legge sulle DAT, nato all’indomani della morte di Eluana e, per fortuna, mai arrivato in porto. (5)
Gender e omofobia
Un altro filone è quello “gender e omofobia” (3). Mentre uno alla volta gli stati europei cadono come birilli sul “matrimonio” omosessuale, da noi c’è ancora una forza sufficiente per respingere gli assalti gay sul tema dell’omofobia. I tentativi ripetuti della Concia e la “rieducazione” del ministro Carfagna (che parte lancia in resta e poi scende a miti consigli, facendosi fotografare sorridente con la Concia e con Vladimiro Guadagno detto Luxuria), non sono stati sufficienti, per fortuna.
L’omofobia. Ha un suono simile a una malattia (claustrofobia, aracnofobia,…), ma è una malattia inesistente, inventata dall’ideologia gay per i suoi scopi: la parola serve a zittire coloro che contestano l’ideologia gay (si dà dell’omofobo un po’ come un tempo si dava del fascista).
Io rifiuto la neolingua gay e affermo che non esiste in Italia alcuna discriminazione basata “sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” (che sono libere opzioni personali modificabili nel tempo), mentre c’è invece in Italia una chiara discriminazione per la famiglia costituzionale, società naturale fondata sul matrimonio.
Sulle aggressioni ai gay poi la fumosità è completa: nessuno ci comunica, ad esempio, quante aggressioni a gay sono fatte da altri gay e nessuno fa una statistica sull’ambientazione di queste aggressioni. Le aggressioni ai gay vanno perseguite e punite come ogni altra aggressione. Se passasse una legge sulla omofobia, un’aggressione a me o a te verrebbe punita con meno rigore rispetto all’aggressione a un gay.
Nel 2008 stavano per approvarla e fummo salvati dalle dimissioni di Mastella. Anche in questa legislatura non ce l’hanno fatta. Nella prossima resistere sarà ancora più dura.
Guerra
Un terzo filone è la guerra.
Noi abbiamo i nostri soldati qua e là per il mondo, e abbiamo sempre sostenuto che eravamo in giro “in missione di pace”.
Ma con la Libia la cosa non funziona: noi, popolo italiano, siamo caduti nella trappola della propaganda, credendo alle bugie su un inesistente popolo libico che si ribellava.
Abbiamo abbattuto il leader del paese più prospero dell’Africa, col quale oltretutto avevamo un trattato di Amicizia e Cooperazione.
Abbiamo trasformato la Libia in una landa desolata, dove le bande armate la fanno da padrone.
L’uccisione dell’ambasciatore Stevens è una cosa orrenda, ma è anche l’esemplificazione del detto “chi semina vento raccoglie tempesta”. Se usi i terroristi per abbattere un legittimo capo di Stato, dopo non avrai la pace, avrai i terroristi in attività permanente.
Ormai noi italiani non sappiamo nemmeno più distinguere cosa sia una guerra.
Escort
Filone nauseante è quello delle escort.
Ma non per il fatto che Berlusconi sia andato o non andato a letto con donne varie. Il disgusto è il pensare a quante pagine di giornale sono state riempite con queste vicende: un boato mediatico per abbattere un capo di governo liberamente eletto.
Sentire la canea dei “virtuosi” in un paese che ha la legge del divorzio e dell’aborto, in un paese che irride a ogni forma di moralità come cosa “retrograda”, fa ribrezzo.
Vedere la gente scendere in piazza per la moralità del premier (anche alcune suore!), e stare poi tranquilli in casa mentre bombardavamo la Libia, mi ha fatto soffrire particolarmente.
Crisi e spread
Ci si dimentica spesso che il governo Berlusconi ha dovuto agire stabilmente in periodo di crisi mondiale tuttora irrisolto. Il fallimento emblematico di Lehman Brothers si colloca proprio all’inizio dell’azione di governo.
Alla fine è stato lo spread il veleno che ha eutanasizzato la legislatura.
Ma di questo te ne parlerò in un’altra occasione, perché è il punto chiave nel giudizio su Monti: Monti ha salvato l’Italia dal baratro? O è il realizzatore di un baratro programmato?
Ne riparleremo.
Vado a fare il sobrio pranzo delle Ceneri.
Oggi è anche il compleanno di suor Croce: un grato Requiem per la nostra suora!
Giovanni
NOTE
(1) Vedere il testo precedente “1302 – La sesta obiezione”.
(2) http://affaritaliani.libero.it/cronache/aborti-clandestini-in-italia141212.html
(3) Nel sito www.carairma.it, sezione “Lettere ai giornali e varie”, c’è una lettera utile sull’argomento “2009-10-15 L’invenzione dell’omofobia”.
(4) Nel sito www.carairma.it, sezione “Lettere ai giornali e varie”, si possono leggere in proposito “2011-02-12 La canea dei virtuosi” e “2011-02-22 La canea dei virtuosi – commenti”.
(5) Il “per fortuna” lo dico alla luce dell’intervento di Renzo Puccetti a San Martino in Rio, 23 ottobre 2011: “Dichiarazioni Anticipate di Trattamento: istruzioni per il NON uso”.