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25 - A una persona che ha votato NO al referendum PDF Stampa E-mail
Scritto da Giovanni   
Martedì 04 Marzo 2008 17:03

n.25 – 14 / 17 agosto 2006

Una suora mi aveva inviato una lettera, come replica al testo n.23 “Due parole sul referendum”. La lettera era arrivata subito dopo il referendum, la mia controreplica è stata scritta quasi 2 mesi dopo.

A questo testo è abbinato un foglio Excel col riepilogo degli articoli della Costituzione confermati e variati.

A una suora che ha votato NO al referendum

25 giugno 2006

Dopo tanto tempo mi ri-intrometto sulla sua linea email. Sta bene? Noi abbastanza nonostante il caldo spaventoso […]. Ci risiamo e ci risiamo con delle elezioni.

1)      Io ho votato anche da qui, perché credo alla possibilità, nella democrazia, di dar voce attiva al popolo e non solo attraverso dei rappresentanti che tante volte, subito dopo essere stati eletti, disattendono alle nostre aspettative.

2)      Ho votato NO, perché non credo che le riforme proposte dal centro destra rispettino la democraticità del popolo italiano; troppi poteri al primo ministro è di fatto una proposta pericolosissima. Il primo ministro (che sia di destra o di sinistra non fa differenza) quando avesse in mano "troppo" potere, come al solito non riuscirebbe a fare a meno di credersi onnipotente (vedi Mussolini, Tito, etc.)...

3)      Concetto di legge naturale Per me la legge naturale è quella legge che concerne il bene dell'uomo (e della donna!) dal suo concepimento alla sua fine naturale!!!! No all'aborto, eutanasia, pena di morte, si al diritto di parola, diritto al lavoro, alla crescita dei figli, alla libertà religiosa, all'economia equa, alla solidarietà... etc. Quando parlo di legge naturale è questa! Fin dall'inizio Adamo e Eva hanno lavorato, si sono rispettati, hanno procreato e soprattutto hanno cercato di portare a compimento, nonostante il loro peccato, quella che era la volontà di Dio! Questa è la legge naturale! Caino si è formato un'arma e dopo si è creduto chissà chi e sappiamo che fine ha fatto....

4)      A colpi di maggioranza: se la sinistra fa degli errori (e ne fa parecchi!) perché la destra dovrebbe fare lo stesso? Non si dichiarano più democratici di quelli di sinistra e più attenti alla voce del popolo? Allora mi chiedo: riusciamo a giudicare in maniera obiettiva e distaccata e secondo il vangelo indipendentemente dagli schieramenti a cui apparteniamo? Su un tema come la costituzione sudata, pensata e studiata dai nostri padri tra l'altro cristiani (Dossetti, De Gasperi, ecc.) non crede che la maggioranza e non il 2/3 sia troppo poco e riduttivo?

5)      Pensiero unico: possibile che in 5 anni di pensiero unico (se cosi' si può chiamare...) della destra nessuno si sia meravigliato? Alla fine quando c'è stato qualcuno che il pensiero unico si è stufato di averlo (Follini!!!) è stato ghigliottinato!!!!

6)      L'arroganza dei vincitori.... perché quando ha vinto la destra sono stati nobil uomini????

7)      Quando hanno formato la bicamerale non era formata da schieramenti di ambo le parti con a capo D'Alema e per la riforma della costituzione (ma qui ho paura che la mia memoria mi tradisca come al solito!)?

8)      La costituzione sarà uno strumento umano MA deve avere come riferimento intrinseco o no il Vangelo!

"(...) Ora la mia preoccupazione fondamentale è che si addivenga a referendum, abilmente manipolati, con più proposte congiunte, alcune accettabili e altre del tutto inaccettabili, e che la gente totalmente impreparata e per giunta ingannata dai media, non possa saper distinguere e finisca col dare un voto favorevole complessivo sull'onda del consenso indiscriminato a un grande seduttore: il che appunto trasformerebbe un mezzo di cosiddetta democrazia diretta in un mezzo emotivo e irresponsabile di plebiscito. Quante volte questo è accaduto con grande facilità nella storia anche recente, e nostra e di altri paesi europei! Perciò ritengo indispensabile incominciare a preparare l'opinione in vista di questi referendum, in senso molto differenziato e chiaro, che isoli, se possibile, le proposte sane da quelle intrinsecamente inaccettabili; o altrimenti prepari alla possibilità di un rifiuto globale". Don Giuseppe Dossetti, maggio 1994

Questa citazione mi permetto di condividerla con lei perché ho sempre ritenuto d. Giuseppe, del resto come mio Padre d. […], un Padre per la mia poca fede e per la nostra Nazione; un uomo che ha ricercato la Verità per tutta la vita e ha cercato di metterla in pratica nella sua vita di politico prima e di prete - monaco dopo.

Grazie per la pazienza e che Dio la benedica sempre! Suor M. P.




San Martino in Rio, 14 – 17 agosto 2006

Cara suor M.P.,

[…] approfitto di qualche ora libera per riprendere i contatti. Il referendum è ormai un evento lontanissimo, ma i ragionamenti non invecchiano. Riprendo la sua lettera e scrivo le mie repliche.

Volentieri leggerò una sua eventuale risposta, ma non replicherò ulteriormente.

Inizio con un discorso generale, poi esaminerò punto per punto la sua lettera. Ho allegato una tabella in Excel nella quale ho catalogato ognuno degli articoli della Costituzione sottoposta a referendum (la chiamerò da adesso in poi Costituzione 2005, per distinguerla dalla Costituzione 2001 e dalla Costituzione 1948), evidenziando 7 categorie, in parte sovrapposte (cioè un articolo della Costituzione può appartenere a più categorie):

1)      articoli non modificati: sono 85; 49 articoli sono stati modificati, 3 sono stati aggiunti, 5 sono stati eliminati;

2)      articoli modificati insignificanti (intendo insignificanti dal punto di vista della legge naturale universale e insignificanti perché non avranno ricadute importanti sull’organizzazione dello Stato): sono 24; un tipico esempio: Presidente della Repubblica con almeno 40 anni di età invece dei 50 anni previsti in precedenza;

3)      articoli modificati come atto dovuto: se, ad esempio, ho deciso che il Capo del Governo si chiamerà Primo ministro, dovrò ovviamente modificare tutti gli articoli in cui si parla di Capo del Governo; gli articoli modificati come atto dovuto sono 29;

4)      articoli significativi, ma sempre nel campo dell’opinabilità assoluta (insignificanti dal punto di vista della legge naturale universale); ad esempio: dal bicameralismo alle due camere con competenze diverse; sono 4 in tutto.

5)      articoli che codificano uno stato di fatto; ad esempio: attualmente il Capo del Governo viene nominato dal Presidente della Repubblica, ma di fatto il Presidente della Repubblica può scegliere solo il capo della coalizione vincente; sono 2 (n.92 e 95);

6)      articoli che richiedono un’attenzione e un commento particolare: sono 6 (n.88, 92, 94, 95, 117 e 127);

7)      articoli positivi nell’ottica della sussidiarietà e della dottrina sociale della Chiesa: anche questi sono 6 (n.114, 117, 118, 127, 127bis e 127ter).

Gli articoli importanti sono quelli che ricadono nelle categorie 5, 6 e 7; gli altri articoli potrà comunque esaminarli nel testo di raffronto allegato.

Il sunto delle novità fondamentali della Costituzione 2005 bocciata al referendum li traggo da un testo del prof. Angelo Mattioni, Docente di Diritto Costituzionale presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, ed esponente del NO (afferma infatti nel testo che “Il progetto è da respingere con fermezza”).

a) CAMERA DEI DEPUTATI

La Camera sarà costituita da 518 deputati (oggi 630) di cui 18 eletti nelle circoscrizioni estere, oltre ai deputati a vita, nominati dal capo dello Stato, che potranno essere al massimo 3. Di diritto gli ex presidenti della Repubblica. L’età minima per essere eletti scende a 21 anni (ora 25). La Camera è eletta per 5 anni. Le Commissioni d’inchiesta istituite dalla Camera avranno gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria, la loro presidenza sarà assegnata all’opposizione.

b) SENATO FEDERALE

I senatori saranno 252 (oggi 315), eletti in ciascuna Regione insieme all’elezione dei rispettivi consigli regionali. A questo numero si sommeranno i 42 delegati delle Regioni, che partecipano ai lavori del senato federale senza diritto di voto: 2 rappresentanti per Regione più 2 per le Province autonome di Trento e Bolzano. Sarà eleggibile chi ha 25 anni (oggi 40). Con la proroga dei Consigli regionali e delle Province autonome sono prorogati anche i senatori in carica.

c) CAPO DELLO STATO

Il Presidente della Repubblica non è più il rappresentante dell’unità nazionale, ma “rappresenta la Nazione ed è garante della Costituzione e dell’unità federale della Repubblica” Sarà eletto dall’Assemblea della Repubblica, presieduta dal presidente della Camera dei deputati e composta da tutti i parlamentari, i governatori e i delegati regionali. Può diventare Presidente della Repubblica chi ha compiuto 40 anni (oggi 50).

d) PREMIERATO

Non c’è più il Presidente del Consiglio, ma il Primo Ministro. Nomina e revoca i ministri (ora spetta al capo dello Stato, su proposta del Premier), determina (e non più “dirige”) la politica generale del governo e dirigerà l’attività dei Ministri. Il Primo Ministro non dovrà più ottenere la fiducia dalla camera, ma dovrà soltanto illustrare il suo programma sul quale la Camera dei Deputati esprimerà un voto. Inoltre potrà porre la questione di fiducia e chiedere che la Camera si esprima “con priorità su ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del governo”: in caso di bocciatura deve dimettersi.

e) DEVOLUTION

Le Regioni avranno potestà legislativa esclusiva (1) su alcune materie come assistenza e organizzazione sanitaria; organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche; definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della regione; polizia amministrativa regionale e locale. Tornano a essere di competenza dello Stato la tutela della salute, le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale, l’ordinamento della comunicazione, l’ordinamento delle professioni intellettuali, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali dell’energia, l’ordinamento di Roma; la promozione internazionale del Made in Italy.

f) PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’

La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato, che esercitano le loro funzioni secondo i principi di leale collaborazione e sussidiarietà.

 

Questa è la sintesi del prof. Mattioni. Si può notare che i punti (a), (b), (c) sono del tutto insignificanti dal punto di vista della legge naturale universale: siamo nel campo dell’opinabilità assoluta. Il punto (d) è importante e lo esaminerò in dettaglio più sotto.

La devolution (e) era una variante tanto tranquilla che il medesimo prof. Mattioni scrive “Veniamo alla devolution: questa parte del progetto è meno preoccupante. Certo la competenza esclusiva (2) delle Regioni in materia di tutela della salute rischia di mettere in pericolo un rigoroso principio di eguaglianza. L’interesse nazionale come limite alla legislazione regionale è inopportunamente (3) rimesso alla valutazione politica della maggioranza parlamentare, con conseguenza facilmente immaginabili. Dei ritocchi avrebbero reso questa parte accettabile”. Quindi anche Mattioni, esponente del NO, dichiara che la devolution era un settore abbastanza tranquillo, solo da ritoccare.

Il punto (f) è un punto positivo (ripeto gli articoli da leggere a questo proposito: n.114, 117, 118, 127, 127bis e 127ter). Da notare in particolare che l’articolo 117 sistemava gli errori della Costituzione 2001, dove le funzioni di Stato e Regioni erano state mal definite, creando un ampio contenzioso tra Stato e Regioni. (28 pronunce della Corte Costituzionale sul contenzioso Stato - Regioni nel 2002, 98 nel 2003, 116 nel 2004, 101 nel 2005, 45 nei primi 4 mesi del 2006). Nell’articolo 118 compariva una frase molto importante: la sussidiarietà va riconosciuta e favorita “anche attraverso misure fiscali”.

Veniamo adesso al dettaglio della sua lettera.

 

Dopo tanto tempo mi ri-intrometto sulla sua linea email. Sta bene? Noi abbastanza nonostante il caldo spaventoso che c'è, come di solito è, prima del monsone.

Ci risiamo e ci risiamo con delle elezioni.

1)       Io ho votato anche da qui, perché credo alla possibilità, nella democrazia, di dar voce attiva al popolo e non solo attraverso dei rappresentanti che tante volte, subito dopo essere stati eletti, disattendono alle nostre aspettative.

Sono d’accordo, non aggiungo altro.

2)       Ho votato NO, perché non credo che le riforme proposte dal centro destra rispettino la democraticità del popolo italiano; troppi poteri al primo ministro è di fatto una proposta pericolosissima. Il primo ministro (che sia di destra o di sinistra non fa differenza) quando avesse in mano "troppo" potere, come al solito non riuscirebbe a fare a meno di credersi onnipotente (vedi Mussolini, Tito, etc.)...

Vediamo quali erano i poteri conferiti al Primo ministro dalla Costituzione 2005. Li può leggere in dettaglio agli articoli n.88, 92, 94 e 95:

a)      alle elezioni le liste si presentano collegate a un candidato Primo ministro; la legge elettorale deve garantire la formazione di una maggioranza collegata alla carica di Primo ministro; il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro in base ai risultati delle elezioni della Camera dei deputati;

b)      il Primo ministro può chiedere al Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere;

c)       il Primo ministro può porre la questione di fiducia su proposte del Governo, con votazione nominale; in caso di voto contrario il Primo ministro si dimette;

d)      la Camera dei deputati può far dimettere il Primo ministro con una mozione di sfiducia; se la mozione di sfiducia viene bocciata col voto determinante dell’opposizione, il Primo ministro si dimette ugualmente;

e)      il Primo ministro nomina e revoca i ministri;

f)        il Primo ministro determina la politica generale del Governo, garantisce l’unità di indirizzo politico e amministrativo, dirige l’attività dei ministri.

Il punto (a) è la codificazione dello stato di fatto attuale: il Presidente della Repubblica in teoria può scegliere il Capo del governo, in pratica ha una scelta unica, può scegliere di fatto solo il capo della coalizione vincente.

Il punto (c) mi sembra positivo: è giusto che, se la Camera vuol far cadere il Governo, lo faccia con votazione nominale e non segreta. Non dobbiamo dimenticare che i deputati che sono diventati maggioranza lo sono diventati perché inseriti in una coalizione legata a un Primo ministro: se vogliono staccarsi dal Primo ministro, lo devono dire in modo palese.

Il punto (d) è simile al (c), ed è una limitazione ai poteri del Primo ministro; è l’articolo “anti-ribaltone”, positivo perché è nella linea del rispetto della volontà degli elettori.

Il punto (e) è pure una codificazione dello stato di fatto: che il Presidente della Repubblica nomini i ministri su proposta del Capo del governo, o che li nomini direttamente il Primo ministro, è di fatto la stessa cosa. Quale Presidente della Repubblica oserebbe bocciare un ministro proposto da un Capo del governo eletto dal popolo con un’elezione di tipo maggioritario?

Il punto (f) è una questione di parole: basta leggere le due formulazioni dell’articolo 95 nella Costituzione 2005 e in quelle precedenti per vedere che la differenza è fatta di sfumature. A parole il Primo ministro “determina” la politica generale del governo, nella pratica farà quello che potrà, dovendo mediare tra forze diverse, ognuna delle quali può avere la forza di porre la mozione di sfiducia.

Ci concentriamo allora sul punto (b), che sembra effettivamente un potere forte del Primo ministro: potendo chiedere lo scioglimento delle Camere, sembra che il Parlamento sia ostaggio del Primo ministro.

Ma, nella realtà, perché un Primo ministro potrebbe chiedere lo scioglimento delle Camere? Per un solo motivo: perché le Camere ostacolano il programma del governo. Se sciogliesse le camere per un “colpo di testa”, semplicemente ci sarebbero nuove elezioni nelle quali nessuna coalizione si legherebbe di nuovo a un primo ministro simile, che fa “colpi di testa” facendo perdere ai deputati poltrone e stipendio.

L’unico caso serio da esaminare è lo scollamento tra governo e parlamento sul programma di governo; ipotizzare altre situazioni significa fare della fantapolitica.

Se il Primo ministro sta facendo il programma concordato e il parlamento gli pone ostacoli, è giusto che il parlamento venga da lui sciolto.

Se viceversa è il Primo ministro che non sta rispettando il programma, lo cacceranno i parlamentari con la mozione di sfiducia.

Ricordiamoci che Primo ministro e maggioranza sono eletti insieme, per cui è vitale che ci sia consonanza tra Primo ministro e maggioranza sul programma di governo (naturalmente su altre iniziative legislative che non riguardano il programma di governo il parlamento è completamente libero). Gli elettori hanno scelto in base a quel programma, e quel programma deve (dovrebbe) essere rispettato.

No, decisamente la figura del Primo ministro non è paragonabile a Mussolini o a Tito: era solamente l’onesta codificazione della situazione che si è creata di fatto col sistema maggioritario.

3)       Concetto di legge naturale Per me la legge naturale e' quella legge che concerne il bene dell'uomo (e della donna!) dal suo concepimento alla sua fine naturale!!!! No all'aborto, eutanasia, pena di morte, si al diritto di parola, diritto al lavoro, alla crescita dei figli, alla libertà religiosa, all'economia equa, alla solidarietà... etc. Quando parlo di legge naturale e' questa! Fin dall'inizio Adamo e Eva hanno lavorato, si sono rispettati, hanno procreato e soprattutto hanno cercato di portare a compimento, nonostante il loro peccato, quella che era la volontà di Dio! Questa è la legge naturale! Caino si e' formato un'arma e dopo si e' creduto chissà chi e sappiamo che fine ha fatto....

Questo punto lo condivido (non tutto, preciserò dopo), ma non lo capisco. E’ fuori argomento, perché nessuna delle modifiche contenute nella Costituzione 2005 riguardava la legge naturale universale.

Io ho semplicemente scritto che il fronte del NO conteneva di fatto tutti i picconatori della legge naturale universale. Riprendo la mia frase: “Chi vota NO? Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Rosa nel Pugno, Verdi, DS, UDEUR, Margherita. A parte l’UDEUR e una fetta della Margherita, tutta la compagine è composta dai “picconatori” della legge naturale universale.” . Tutto qui.

Attenzione ad alcuni errori: il “no” alla pena di morte è un bene, ma la pena di morte non vìola la legge naturale universale. E’ solo l’uccisione volontaria dell’innocente che è proibita in ogni tempo, luogo e circostanza. La pena di morte decade nel mondo di oggi per una situazione di fatto, ma non può essere cancellata come principio.

Catechismo della Chiesa Cattolica, n.2267. L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti" [Evangelium vitae, n. 56].

I diritti naturali universali sono questi (possono essere formulati diversamente; questa formulazione di Giovanni Paolo II credo sia quella più recente).

-          Il diritto alla vita umana dal concepimento al suo naturale tramonto.

-          Il diritto dell'embrione, che è un individuo umano.

-          Il diritto alla libertà religiosa.

-          Il diritto a non essere discriminati per motivi di razza, lingua, religione, sesso.

-          Il diritto alla proprietà privata.

-          Il diritto alla libertà di associazione, d'espressione, d'informazione.

-          Il diritto di partecipare alla vita politica.

-          Il diritto all'iniziativa economica.

-          Il diritto all'abitazione.

-          Il diritto all'educazione e alla cultura.

-          Il diritto delle minoranze a esistere e a preservare e sviluppare la propria cultura.

-          Il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori.

-          I diritti della famiglia (società naturale fondata sul matrimonio tra un maschio e una femmina), che non devono essere “espropriati” dalla società e dallo Stato.

L’economia equa e la solidarietà ovviamente non compaiono in questo elenco: lo Stato ha il compito di garantire la convivenza dei peccatori, non dei buoni. Deve garantire l’abitazione e il lavoro a tutti, ma questo può tranquillamente avvenire al di fuori di ogni solidarietà e attraverso un’economia iniqua che crea dei super – ricchi accanto a persone di ceto modesto (ma dignitoso!).

4)       A colpi di maggioranza: se la sinistra fa degli errori (e ne fa parecchi!) perché la destra dovrebbe fare lo stesso? Non si dichiarano più democratici di quelli di sinistra e più attenti alla voce del popolo?

Quando due bambini si picchiano, sono entrambi in colpa. Ma chi ha picchiato per primo ha certamente l’aggravante della provocazione.

Questo vale anche nel nostro caso: la Costituzione 2001, approvata a colpi di maggioranza e purtroppo confermata dal referendum dell’autunno 2001, ha aperto una breccia e la Costituzione 2005 ha imitato una situazione deleteria creata da altri.

Due colpe, ma la colpa del centro sinistra edizione 2001 è oggettivamente più grave.

Allora mi chiedo: riusciamo a giudicare in maniera obiettiva e distaccata e secondo il vangelo

Nella Costituzione 2005 non c’era nessuna questione che toccava la legge naturale universale, men che meno poteva contenere questioni valutabili col Vangelo.

indipendentemente dagli schieramenti a cui apparteniamo? Su un tema come la costituzione sudata, pensata e studiata dai nostri padri tra l'altro cristiani (Dossetti, De Gasperi, etc) non crede che la maggioranza e non il 2/3 sia troppo poco e riduttivo?

Sì, ma la Costituzione 2005 modificava la Costituzione 2001 (17 articoli modificati), un pasticcio federalista che non è più la Costituzione del 1948. E’ la bugia che continua a raccontare Scalfaro “Abbiamo salvato la Costituzione del 1948”. No, hanno salvato la Costituzione 2001, scelta dal centro sinistra e votata a fine legislatura a colpi di maggioranza.

Noi adesso non abbiamo più la Costituzione approvata quasi all’unanimità nel 1948, abbiamo la Costituzione del 2001, approvata solo dal centro sinistra.

 

5)       Pensiero unico: possibile che in 5 anni di pensiero unico (se così si può chiamare...) della destra nessuno si sia meravigliato? Alla fine quando c'è stato qualcuno che il pensiero unico si e' stufato di averlo (Follini!!!) e' stato ghigliottinato!!!!

C’è un pensiero unico che dovrebbe essere obbligatorio per ogni parlamentare: la difesa assoluta della legge naturale universale.

Sappiamo che in Italia non è più così.

Nel centro sinistra la maggioranza vuole proseguire a legiferare contro la legge naturale (è il “compendio” dei radicali, non sto a elencarlo nuovamente); c’è una minoranza cattolica che la pensa diversamente.

Mi sarei aspettato che, nel caso del ministro Mussi (vedi più sotto), la minoranza cattolica l’avrebbe bocciato. Invece stranamente l’hanno salvato: siamo in una situazione di “pensiero unico”, in cui persone che non approvano una certa cosa la votano lo stesso.

Sulla Costituzione 2005 è stata la stessa cosa: nel centro destra ci sono parlamentari che si sono espressi per il NO, mentre nessuno del centro sinistra si è espresso per il SI.

Ora, poiché la materia era nel campo dell’opinabile, il NO compatto del centro sinistra è indice di pensiero unico.

Pensiamo a un altro caso, la guerra in Iraq. C’erano in campo tre posizioni.

    1)            PACIFISTI. Pace senza se e senza ma. La guerra è intrinsecamente perversa, per cui, a maggior ragione, la guerra preventiva è perversa. La pace si costruisce con la mobilitazione di massa.
    2)            GUERRAFONDAI. La guerra difensiva è legittima. Il concetto di difesa va esteso anche all’attacco preventivo, quando il nemico possiede armi di distruzione di massa. La pace si costruisce eliminando gli “stati canaglia”.
    3)            PACIFICATORI. La guerra preventiva è illegittima perché non risponde ai precisi canoni della “guerra giusta”. E tuttavia, pur essendo ingiusta la guerra preventiva, non si può per questo dichiarare ingiusta ogni guerra. Non è possibile la pace a ogni costo: anche nei tempi moderni i popoli aggrediti hanno un diritto legittimo alla difesa. La pace si costruisce con la conversione del cuore, con la preghiera, con il digiuno.

La posizione del Papa era la terza. Tutto il centro sinistra ha aderito alle bandiere della pace (pensiero unico). Nel centro destra c’è stato invece dibattito tra le tre posizioni, e a San Martino ci sono elettori del centro destra che hanno esposto la bandiera della pace, altri che aderivano alla seconda posizione, e un piccolo resto che aderiva alla terza, quella espressa dal Papa e dal Catechismo della Chiesa Cattolica.

Un Follini nel centro destra c’è stato. Dov’è il Follini del centro sinistra?

6)       L'arroganza dei vincitori.... perché quando ha vinto la destra sono stati nobil uomini????

Qui è necessaria una spiegazione. Non parlavo dell’arroganza “normale”, quella che viene fuori in modo naturale dal sistema maggioritario: quell’altezzosità naturale che nasce nel vincitore di fronte allo sconfitto. A questa non do alcun peso: l’arroganza indisponente di Berlusconi e l’arroganza paciosa di Prodi sono sullo stesso piano.

L’arroganza di cui parlo è un’altra: il centro sinistra ha vinto con l’apporto determinante di una parte dei cattolici, ha vinto con un programma di compromesso in cui ha cercato di smorzare i toni per farsi votare da una parte dei cattolici.

I cattolici che hanno votato centro sinistra si aspettano ovviamente che la maggioranza parlamentare non approvi alcuna ulteriore legge contraria alla legge naturale universale (se un cattolico non pensasse così, esprimerebbe un pensiero non cattolico).

Che cosa è successo invece appena vinte le elezioni? Provo a scrivere un diario.

19 aprile: Grillini (DS) deposita in pre-istruttoria a Montecitorio la legge sui PACS, anche omosessuali.

29 aprile: Bertinotti presidente della Camera, Marini presidente del Senato. Prima c’erano Casini e Pera. Per noi cattolici il passo indietro è evidente: possiamo considerare Marini analogo a Casini, ma difficilmente vedremo Bertinotti scrivere un libro assieme a Papa Benedetto XVI: dal punto di vista della legge naturale il salto in negativo da Pera a Bertinotti è pesantissimo.

1 maggio: Letizia Moratti contestata a Milano, Rocco Buttiglione a Torino. La “festa del lavoro” è diventata “festa della sinistra”.

2 maggio: Franco Grillini (DS, Arcigay) e Vittoria Franco (DS) depositano due proposte di legge sui PACS.

10 maggio: Napolitano presidente. Ciampi: “…Siamo diversi, ma fra noi c’è piena sintonia e un comune senso delle istituzioni”. Piena sintonia, certamente. Chi ha orecchi, intenda (4).

11 maggio: “Matrimonio solo fra uomo e donna”. Al discorso di Benedetto XVI reagiscono malamente una serie di esponenti dell’Unione.

16 maggio: Bertinotti dà lezioni al Papa sui PACS alla trasmissione “Porta a Porta”

16 maggio: Grillini presenta due proposte pro GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, trans) contro la cosiddetta “discriminazione” e contro la cosiddetta “omofobia” e attacca Ruini e la Chiesa.

17 maggio: Giura il governo. Il “partito radicale di massa” è più scaltro di quanto immaginassi. Ha preso, come previsto, il Ministero della Salute e quello delle Pari Opportunità, ma non con la Bonino. Ci hanno messo la Turco e la Pollastrini, le cui idee coincidono alla perfezione col “compendio” radicale. In più c’è la quarta “moschettiera”, la Melandri, al Ministero Giovani e Sport (giovani e sport, ottimo campo di lavoro per le idee radicali). La Bonino prende gli Affari Europei (c’è da raccordarsi con le lobby anti – vita e con la lobby gay al Parlamento Europeo). C’è anche un nuovo ministero “Solidarietà Sociale” con Ferrero di Rifondazione Comunista; il ministero Università e Ricerca viene staccato dall’Istruzione e lo prende Mussi.

18 maggio(?): Il neo ministro Tommaso Padoa Schioppa dice che si vedrà con Draghi (Banca d’Italia) ogni settimana. Non ne dubitavamo. Chi ha orecchi, intenda. (4)

21 maggio: Rosy Bindi (ministero della Famiglia) gioca su due tavoli: ad Avvenire ribadisce che non ci saranno i PACS, al Corriere della Sera dice il contrario.

21 maggio: Livia Turco favorevole alla pillola abortiva RU486 “metodica alternativa e sicura per la salute”: complimenti.

22 maggio: Rosy Bindi afferma che i titoli del Corriere erano troppo forzati, ma ribadisce la correttezza delle cose dette in intervista.

23 maggio: Avvenire si espone e stanga Rosy Bindi per questo “doppio gioco”.

30 maggio: Mussi (ministro della Ricerca) fa il primo passo per quello che sarà il prossimo attacco contro la legge 40: per ora toglie la firma che mise la Moratti in sede europea (veto ai finanziamenti per la ricerca sulle staminali embrionali).

giugno: Compatto il governo nella difesa di Mussi. Viene creata una commissione interministeriale di bioetica con a capo Amato. La legge 40, a detta del governo, non sarà toccata.

12 giugno: Il ministro Ferrero “esterna”: non è contrario alle “shooting room” (stanze del buco per la “droga di Stato”).

13 giugno: La Commissione di Bioetica (Giuliano Amato, Beppe Fioroni, Fabio Mussi, Livia Turco, Rosy Bindi, Alfonso Pecoraro Scanio, Emma Bonino e Clemente Mastella) ha stabilito che la mossa di Mussi è stata “tecnica” e non “etica”, e il ministro va difeso. Nessun dubbio che sarebbe andata a finire così: Bonini + Turco + Mussi + Pecoraro Scanio fanno il 50% della commissione e sono tutti uniti nel “pensiero unico” radicale. Amato altalenante, Bindi inaffidabile (vedi 22 maggio), non conosco Fioroni. Così come è composta, la commissione darà sempre ragione ai radicali.

13 giugno: Al Senato la Casa della Libertà chiede di mettere in calendario la votazione di due mozioni per chiedere al governo di sconfessare Mussi e ripristinare l'adesione italiana alla dichiarazione etica (con cui si vietano i finanziamenti europei alle ricerche sulle cellule staminali embrionali). La richiesta e' stata respinta a maggioranza (159 contro 150 voti), e nessun cattolico del centro sinistra si dissocia.

16 giugno: “Esternazione” del ministro Barbara Pollastrini (Diritti e Pari Opportunità) sulle unioni omosessuali. Il “governo ombra” dei radicali (Bonino, Turco, Mussi, Melandri, Pollastrini, Pecoraro Scanio, Ferrero) si sta rivelando al completo.

13 luglio: Un articolo di G. P. sull’Unità parla di riforma della prima parte della costituzione, tra cui l’articolo 7 sul concordato.

13 luglio: La Corte di Cassazione “consiglia” di mandare avanti i PACS.

19 luglio: Passa la mozione dell’Unione che consente di utilizzare gli embrioni non più impiantabili. Non passa la mozione di Buttiglione. Colpevoli un gruppetto di cattolici che stanno dentro al Senato e si astengono (al Senato la presenza con astensione fa alzare il quorum).

24 luglio: Voto pasticciato in Europa, sempre sugli embrioni. Si può lavorare sugli “embrioni non impiantabili”, senza nemmeno indicare una “data di scadenza”. Ipocrisia allo stato puro.

31 luglio: Livia Turco affida la revisione delle linee guida della legge 40 alla comunista Maura Cossutta, avversaria della legge 40. (In seguito fa retromarcia?)

3 agosto: Su “L’Unità”. Livia Turco: “Sono libera di farmi aiutare da chi voglio” (ossia Maura Cossutta).

3 agosto: Prima iniziativa del Ministero dei Giovani (la Melandri si “rivela”): accordo con la Puglia di Nichi Vendola. "L'accordo passa ... attraverso il recupero di immobili da trasformare in incubatori di attività e la messa in opera di servizi per i giovani" (L’Unità). Dunque spenderemo soldi per recuperare immobili da consegnare a Nichi Vendola come incubatori (ma che vuol dire?) di attività per i giovani: vedremo che roba ci preparerà, ma è facile intuirlo, visto le leggi regionali create in Puglia.

Tutto questo è arroganza.

In campagna elettorale hanno blandito i cattolici per avere la maggioranza, e adesso mostrano i muscoli e si rivelano per ciò che sono; tutto questo in meno di tre mesi. Ma del resto non possiamo cascare dalle nuvole: la maggioranza attuale è composta nella quasi totalità da parlamentari che hanno sostenuto il referendum radicale contro la legge 40.

7)       Quando hanno formato la bicamerale non era formata da schieramenti di ambo le parti con a capo D'Alema e per la riforma della costituzione (ma qui ho paura che la mia memoria mi tradisca come al solito!)?

Sì, ricorda bene. E, fallita la bicamerale, invece di accantonare la questione e lasciare intatta la Costituzione 1948, hanno deciso di fare la Costituzione 2001 approvata dal solo centro sinistra.

8)       La costituzione sarà uno strumento umano MA deve avere come riferimento intrinseco o no il Vangelo!

No, se fosse così noi porremmo le basi di uno stato teocratico. La Costituzione deve guardare solo alla legge naturale universale, che è molto, molto meno del Vangelo. La legge naturale universale è il sillabario comune che accomuna credenti e non credenti e serve alla convivenza dei peccatori non pentiti.

"(...) Ora la mia preoccupazione fondamentale è che si addivenga a referendum, abilmente manipolati, con più proposte congiunte, alcune accettabili e altre del tutto inaccettabili, e che la gente totalmente impreparata e per giunta ingannata dai media, non possa saper distinguere e finisca col dare un voto favorevole complessivo sull'onda del consenso indiscriminato a un grande seduttore: il che appunto trasformerebbe un mezzo di cosiddetta democrazia diretta in un mezzo emotivo e irresponsabile di plebiscito. Quante volte questo è accaduto con grande facilità nella storia anche recente, e nostra e di altri paesi europei! Perciò ritengo indispensabile incominciare a preparare l'opinione in vista di questi referendum, in senso molto differenziato e chiaro, che isoli, se possibile, le proposte sane da quelle intrinsecamente inaccettabili; o altrimenti prepari alla possibilità di un rifiuto globale". Don Giuseppe Dossetti, maggio 1994

Come mai mi ha scritto questa citazione di don Dossetti?

E’ del maggio 1994, quindi immagino che don Dossetti stia parlando dei 20 referendum radicali di quel periodo. Il grande seduttore di cui parla dovrebbe quindi essere Pannella, che promuoveva quei referendum e che aveva ottenuto in passato tutto quanto voleva di essenziale: divorzio, contraccezione di Stato, aborto, maggioritario, fine dell’unità dei cattolici in politica.

Nei referendum sulla Costituzione 2001 e sulla Costituzione 2005 non si potevano fare dei distinguo, ma si potevano solo dare dei voti globali.

E comunque nessuna delle due Costituzioni conteneva proposte “intrinsecamente inaccettabili”.

Questa citazione mi permetto di condividerla con lei perché ho sempre ritenuto d. Giuseppe, del resto come mio Padre d. […], un Padre per la mia poca fede e per la nostra Nazione; un uomo che ha ricercato la Verità per tutta la vita e ha cercato di metterla in pratica nella sua vita di politico prima e di prete - monaco dopo.

Grazie per la pazienza e che Dio la benedica sempre! sr. M. P.

Grazie a lei, e un abbraccio a tutta la comunità.

Giovanni

 

NOTE

1)      Potestà legislativa, ma sempre nell’ambito di linee guida definite dallo Stato.

2)      La frase “competenza esclusiva” è comunque un falso, perché l’articolo 117, punto m-bis, assegna allo Stato le norme generali sulla tutela della salute, e la sicurezza e qualità alimentari. Alle regioni tocca assistenza e organizzazione sanitaria (è così diverso da come è adesso?).

3)      Inopportunamente? A me sembra che una questione simile debba per forza essere affidata alla maggioranza parlamentare eletta da tutto il popolo italiano.

4)      Nel governo ci sono tre settori evidenti: il più corposo è il partito radicale di massa, il secondo è la componente comunista (che però è anche comunista – libertaria, cioè ricade anche nel partito radicale di massa), il terzo è la piccola componente cattolica. C’è un quarto settore più mimetizzato, un po’ dentro un po’ fuori dal governo, nel quale metterei assieme il presidente Napolitano, il governatore della Banca d’Italia Draghi, il ministro Padoa Schioppa, l’ex presidente e senatore a vita Ciampi. Ma di questo quarto settore parlo solo a voce.

Ultimo aggiornamento Domenica 09 Marzo 2008 17:47
 
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