Stavolta il buono è Gheddafi San Martino in Rio, 1 maggio 2011 Caro Direttore, “I proventi del petrolio Gheddafi li ha usati per sviluppare il Paese: strade, scuole, ospedali, università, case popolari a bassissimo prezzo, inizio di industrializzazione, sviluppo agricolo con l'acqua tirata su nel deserto ad una profondità di 600-800-1.000 metri. Due acquedotti portano l'acqua dal deserto alla costa, 900 km. a nord. Ha mandato le bambine a scuola e le ragazze all'università, ha abolito la poligamia e varato leggi in favore della donna anche nel matrimonio: ad esempio ha proibito di tener chiuse le ragazze e le donne in casa e nel cortile cintato di casa. Ha controllato e tenuto a freno l'estremismo islamico. I 100 mila cristiani, pur con molti limiti, godono di libertà di culto e di riunione. La Caritas libica è un organismo stimato e richiesto di interventi. In Libia ci sono circa 80 suore cattoliche e 10.000 infermiere cattoliche, oltre a molti medici”. Segnalo questi brevi note tratte da un articolo di padre Gheddo, su Asianews. Esagera padre Gheddo? Per verificare basta leggere i dati Istat sugli immigrati in Italia (31/12/2007): 365.908 dal Marocco, 93.601 dalla Tunisia, 69.572 dall’Egitto, 22.672 dall’Algeria. E dalla Libia? 1.517 persone, ossia niente. I numeri dimostrano che nel Nordafrica il migliore è Gheddafi. La Libia inoltre era il luogo della speranza per molti africani della fascia sub sahariana. Leggo su “La Stampa” che eritrei, etiopi, nigeriani,… giungevano in Libia e trovavano ciò che cercavano, senza bisogno di arrivare in Europa. Poi arrivano i “ribelli cirenaici”: saranno migliori di Gheddafi? Beh, vedendo la situazione del Nordafrica, noi possiamo puntare a occhi chiusi sul fatto che saranno peggiori di Gheddafi nel gestire il loro popolo. E poiché questi ribelli sono pochi e non hanno nessuna possibilità di vincere, sono arrivati Obama e Sarkozy ad appoggiarli con l’unica cosa che sanno fare: bombardare. E noi ci siamo accodati. Così adesso noi sappiamo che tutta l’opposizione parlamentare (compreso Casini che ho malauguratamente votato) sono tranquillissimi quando le bombe vengono ordinate dall’ONU, dal Nobel per la Pace Obama, e dal magnanimo Sarkozy, che prima bombarda per “difendere i civili” e poi respinge alle sue frontiere i frutti del bombardamento. Nel governo vediamo che l’unica parte che guarda la realtà (invece di guardare la TV) è la Lega. Gli altri sono succubi del “gruppo Frattini”. Nel mucchio la figura più penosa la fa il Presidente Napolitano: il garante della Costituzione dovrebbe almeno conoscere il significato delle parole. Se fai vedere a un ragazzino la realtà, ad esempio un bombardamento che distrugge un ufficio governativo libico, e gli chiedi: “Questa secondo te cos’è?” “E’ la guerra”. Ma poi arriva nonno Napolitano e gli dice “No, bambino, questa è repressione delle violazioni della pace. Queste sono bombe che difendono i civili”. Povero Napolitano. Abbiamo usato i missili Tomahawk, “armi chirurgiche” che portano mezza tonnellata di esplosivo, distruggono tutto nel raggio di 50 metri e lanciano detriti fino a 500 metri. E i missili non sono sostitutivi dei bombardamenti ordinari, che abbiamo pure usato massicciamente. Quanti civili avremo già ucciso? Ritiro pertanto il mio voto a Pierferdinando Casini. Napolitano non era già più il mio presidente fin dal caso Englaro: gli rinnovo la mia sfiducia. Auspico che la Lega faccia cadere il governo su questa faccenda piuttosto grave. E rido dell’opposizione che è andata in piazza per il “caso Ruby”, con ampia presenza di buoni cattolici e di suore. “Se non ora, quando?” dicevano. Non è ora di andare in piazza adesso contro la guerra? La dignità delle donne libiche fatte a pezzi dalle armi italiane è un tema che non interessa a nessuno? Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti
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