Gheddafi e Saddam San Martino in Rio, 25 marzo 2011 Caro Direttore, ci sono differenze tra Gheddafi e il defunto Saddam Hussein? Differenze di forma certamente, ma nessuna differenza sostanziale: due dittatori di lungo corso, a capo di paesi con larga maggioranza islamica. Ci sono differenze tra le vessazioni di Saddam su Curdi e Sciiti, e le vessazioni di Gheddafi sui “ribelli cirenaici”? Nessuna differenza, se non che le vessazioni di Saddam sono più o meno quantificate, e quelle di Gheddafi sono ancora tutte da definire nella quantità e nelle modalità. Ci sono differenze tra le inesistenti “armi di distruzione di massa” del 2003 e le fandonie che ascoltiamo e vediamo oggi? (24 febbraio: 10.000 morti, 50.000 feriti, genocidio, fosse comuni; addirittura ci hanno fatto vedere delle esplosioni costruite a terra a uso televisivo, fatte passare come “bombardamenti”) Tutto identico: le guerre si combattono in larga misura con le bugie di propaganda. Ci sono differenze tra un bombardamento ordinato da Bush e uno ordinato da Obama? Nessuna differenza, tranne che quelli di Obama sono un po’ ridicoli, essendo egli un Nobel per la Pace. Allora, se tutto è uguale, dobbiamo trarre nel 2011 le stesse conclusioni del 2003. Lo slogan “Pace senza se e senza ma” è uno slogan falso, perché la “guerra giusta” può esistere. E, poiché esistono i criteri per la “guerra giusta”, noi siamo in grado di valutare le guerre ingiuste. Nel 2003 inventarono il concetto di “guerra preventiva”. Oggi inventano più o meno il concetto di “guerra umanitaria”. L’una e l’altra sono guerre ingiuste, perché la guerra giusta può solo essere difensiva. Noi siamo entrati nella guerra civile libica schierandoci da una parte, e combattiamo contro l’altra parte; abbiamo già ucciso militari e civili. Adesso realmente i morti si conteranno a decine, poi a centinaia, poi, se insisteremo, a migliaia. Perché l’abbiamo fatto? Perché pensiamo che i ribelli siano la parte migliore della Libia? I ribelli potrebbero essere dei fondamentalisti: Dio ce ne scampi. Potrebbero anche essere dei nuovi dittatori. E perché dovrebbero essere dittatori migliori di Gheddafi? Potrebbero infine essere dei “democratici”: ma abbiamo già visto in Iraq e in Afghanistan che gli islamici democratici non sono in grado di controllare nulla, né le etnie, né le tribù, né il territorio. All’Occidente continua a sfuggire il concetto fondamentale: la democrazia si fonda sulla legge naturale universale, e l’Islam non è mai giunto alla comprensione della legge naturale universale. L’unico valore che ha senso nell’Islam, per se stesso e per noi, è la “stabilità”, comunque essa sia stata ottenuta. E noi continuiamo da anni a fomentare instabilità, credendo di portare democrazia. Ce la terremo in mente questa simpatica fratellanza di “amici dei bombardieri”: Bersani, Casini, Frattini, La Russa, Veltroni,… con Napolitano loro capo, garante di una Costituzione che è ormai solo un feticcio. “L’Italia ripudia la guerra…”. “Questa non è guerra, è repressione delle violazioni della pace”. Parola dell’ONU. Parola del Presidente. Amen. Un caro saluto Giovanni Lazzaretti
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