San Martino in Rio, 28 marzo 2008 Caro Direttore, a volte mi viene il dubbio che sia stato un sogno. Il 12 maggio 2007 non siamo andati in massa a Roma a sostenere la famiglia contro i DICO? Difesa riuscita, tanto che i DICO vennero “scaricati” da questione governativa a questione parlamentare, riproposti poi come CUS e infine impantanati nel nulla. Bene. Adesso siamo in campagna elettorale. C’è una coalizione come la Sinistra Arcobaleno che propone, oltre ai PACS/DICO/CUS, altre tredici violazioni della legge naturale universale. Il Partito Socialista di Boselli è più o meno sullo stesso livello dell’Arcobaleno (trascura solo le istanze animaliste). Il Partito Democratico, oltre ai PACS/DICO/CUS anche omosessuali, propone la legge sulla cosiddetta “omofobia” che introdurrebbe in Italia il reato di opinione e propone il testamento biologico di tipo eutanasico (il modello proposto da Ignazio Marino). Su queste cose vitali c’è silenzio di tomba su tutti i giornali. Anche Avvenire continua i suoi confronti tra spezzoni di programmi senza darci il quadro generale di riferimento. In altre parole: cosa me ne importa del parere dell’Arcobaleno sull’organizzazione scolastica, quando lo stesso Arcobaleno propone l'adozione per i gay? “Consideriamo le battaglie di civiltà di lesbiche, gay e transessuali pienamente costitutive de La Sinistra l’Arcobaleno. Nell’affermare il principio dell’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali, non ci limitiamo al riconoscimento delle coppie di fatto, ma presenteremo proposte sul piano normativo in linea con i Paesi europei più avanzati.” Cosa me ne importa del pensiero del PD sulla famiglia se lo stesso PD “promuove il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà delle persone stabilmente conviventi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.”? Se i DICO erano una cosa così grave da convocarci a Roma, perché adesso Arcobaleno, Boselli e PD non vengono attaccati da Avvenire come meritano? Sarebbe così semplice procedere, se si ponessero le domande nel giusto ordine. 1) Qualche coalizione vuole riparare la legge naturale violata? Nessuno, nemmeno Ferrara da cui si poteva in teoria sperare qualcosa. 2) Qualcuno propone ulteriori violazioni della legge naturale? Sì. Sinistra Arcobaleno, Partito Socialista, Partito Democratico. A questo punto è necessario accantonare le tre coalizioni che vogliono violare la legge naturale universale e concentrare le analisi sui partiti rimanenti. 3) Quale tra le coalizioni rimanenti (UDC, Ferrara, PdL + Lega, Destra) governerà meglio? Gli articoli di Avvenire dovranno aiutare i lettori a rispondere a questa terza domanda. Non mi stanco mai di ripetere ad amici e avversari che le tre domande sono gerarchiche e non possono essere scambiate. In ambito morale un adulterio del cuore non può essere coperto nemmeno se uno facesse 1000 ore di volontariato; in ambito politico una violazione della legge naturale non può essere compensata nemmeno se uno facesse 1000 proposte di buon governo. “La legge naturale, iscritta dal Creatore nel cuore di ogni uomo, consiste in una partecipazione alla sapienza e alla bontà di Dio ed esprime il senso morale originario, che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male. Essa è universale e immutabile e pone la base dei doveri e dei diritti fondamentali della persona, nonché della comunità umana e della stessa legge civile.” (Compendio, n.416) La legge naturale è nel cuore di ogni uomo, non nel cuore dei cattolici. Molti credono che il mondo si divida in laici e cattolici, eternamente alla ricerca di una “mediazione” antropologica, sempre al ribasso. Invece il compito di ognuno è quello di ritornare alla legge naturale universale, luogo d’incontro per tutti gli uomini di buona volontà. Riuscirà Avvenire a far riemergere i temi etici? Oppure dovremo tornare a Roma di nuovo? Sempre che ci sia ancora qualcuno in grado di convocarci, dopo questa campagna elettorale così sonnolenta. Grato se vorrà segnalare www.carairma.it – Riflessioni pre-elettorali da un paesino della bassa reggiana. Un caro saluto Giovanni Lazzaretti
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