2011-04-06 Avvenire - Lupus e De Mattei |
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Scritto da Giovanni |
Sabato 06 Agosto 2011 17:09 |
San Martino in Rio, 6 aprile 2011
Caro Direttore e Gianni Gennari, il “Lupus” intitolato “Lo tsunami, il nostro Dio e quella bestemmia penosa” non mi convinceva, ma ho voluto leggere per intero l’intervento di De Mattei a Radio Maria prima di intervenire. Rilevo tre cose. Innanzitutto il nome della persona con cui Lupus polemizza non viene citato, e questo modo di scrivere per allusioni non mi sembra bello. La persona in questione si chiama Roberto De Mattei e, nel polemizzare, va citato. Inoltre nella parte finale Lupus inserisce nella polemica elementi estranei. De Mattei potrebbe anche aver detto cose erronee sul Concilio Vaticano II, ma questo non ci dice nulla sulla bontà o meno delle argomentazioni riguardanti lo tsunami. Terzo punto. Lupus dice “Leggi, rileggi, ci pensi…”. Ma io temo invece che non abbia letto l’intervento integrale di De Mattei. Basti pensare che Lupus attribuisce a De Mattei questa frase: “le grandi catastrofi sono una voce paterna, ma terribile di Dio” che castiga i peccati degli uomini. Vediamo la frase vera: “le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.”. Sbagliata gravemente la citazione letterale (l’accento di De Mattei era sulla paterna bontà di Dio, l’accento di Lupus è sulla parola “terribile”), sbagliato completamente il contesto (De Mattei parla di Dio che ci richiama al fine ultimo della vita, Lupus parla di castigo). Venendo all’argomento della polemica:
Possiamo quindi riprendere la frase di De Mattei: “Nessuno può dire con certezza se il terremoto di Messina o quello del Giappone sia stato un castigo di Dio”. Ma non lo si può nemmeno escludere. La sola cosa che sappiamo con certezza è che, in previsione della catastrofe collettiva, ogni uomo coinvolto ha avuto la possibilità di giungere santamente a quell’appuntamento di morte. Ciò che ha pronunciato De Mattei a Radio Maria (così come l’ho letto nella relazione scritta), non è affatto una bestemmia: la bestemmia nasce dai mediocri giornali italiani che amano tagliare e sintetizzare male le parole altrui, per creare polemiche. “Se una valanga uccide un uomo, Dio non è l'omicida!”, grida Lupus. Certamente. Neanche quando fece piovere 40 giorni sulla terra fino a far morire tutti, tranne Noè e i suoi, Dio era omicida. Ma De Mattei ha mai definito Dio come omicida? Lupus rilegga tutto De Mattei da cima a fondo e si accorgerà che non dice niente di simile. Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti |