Home Lettere ai giornali e varie 2011-02-23 Avvenire - Chiudere con Ippocrate
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Scritto da Giovanni   
Sabato 06 Agosto 2011 17:07

San Martino in Rio, 23 febbraio 2011

 

Caro Direttore,

l’editoriale di Francesco D’Agostino del 22 febbraio si chiude così: “Qui non è in gioco una visione religiosa o una visione laica della vita e della persona, ma né più né meno che la difesa dell’etica medica ippocratica, quella che, già secoli e secoli prima di Cristo, imponeva al medico di porsi sempre al servizio, e contemporaneamente, sia della persona che della vita”. 

Mi sembra che D’Agostino veda di fronte a sé solo gli avversari “tradizionali”: quelli che, non cattolici o anticattolici, sono però ancora ippocratici.

Ma proviamo a leggere un brano di Maurizio Mori: “[…] il caso di Eluana è importante per il suo significato simbolico. Da questo punto di vista è l'analogo del caso creatosi con la breccia di Porta Pia attraverso cui il 20 settembre 1870 i bersaglieri entrarono nella Roma papalina. Come Porta Pia è importante non tanto come azione militare quanto come atto simbolico che ha posto fine al potere temporale dei papi e alla concezione sacrale del potere politico, così il caso Eluana apre una breccia che pone fine al potere (medico e religioso) sui corpi delle persone e (soprattutto) alla concezione sacrale della vita umana. Sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali implica abbattere una concezione dell'umanità e cambiare l'idea di vita e di morte ricevuta dalla tradizione millenaria che affonda le radici nell'ippocratismo e anche prima nella visione dell'homo religiosus, per affermarne una nuova da costruire. (“Il caso Eluana Englaro. La ‘Porta Pia’ del vitalismo ippocratico ovvero perché è moralmente giusto sospendere ogni intervento”, ed. Pendragon).

Maurizio Mori, della “Consulta di Bioetica onlus” (molti la confondono col Comitato Nazionale di Bioetica), uno dei “gestori” del “caso Englaro”, non potrebbe essere più chiaro di così. Loro vogliono la morte sia della concezione religiosa, sia di quella ippocratica. Vogliono abbattere una concezione dell’umanità “per affermarne una nuova da costruire”.

Questi sono i nostri nemici, e non vengono messi ben a fuoco nell’articolo di D’Agostino. Sono i nemici più pericolosi.

Cordiali saluti

Giovanni Lazzaretti


Ultimo aggiornamento Sabato 06 Agosto 2011 17:08
 
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