2009-11-08 Avvenire - Bachelet |
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Scritto da Giovanni |
Lunedì 07 Dicembre 2009 18:09 |
San Martino in Rio, 8 novembre 2009
Caro Direttore, la lettera dell’onorevole Bachelet (03/11/09) è lunga e appassionata, ma non è molto originale. Se lei vede un gruppo di cattolici “assortiti” discutere di politica sul sagrato di una chiesa, sentirà emergere i medesimi argomenti di Bachelet: “Il mio partito è pieno di cattolici praticanti!” - “Anche il mio!” – “Voi siete contro la vita e la famiglia!” – “Voi fate morire i clandestini in mare!”. E’ una lagna che si ripete, variati i termini, intatta nella sostanza, dal 1994 con l’avvento del maggioritario. Quando il grosso dei cattolici votava DC, la critica al proprio partito era prassi comune. Da quando nessuno dei partiti può dirsi “partito dei cattolici”, si nota un’assolutizzazione dell’appartenenza partitica, con conseguente disprezzo delle opzioni altrui. E questa frattura partitica si riflette nella Chiesa. Negli incontri in diocesi sento sempre questa frase: “Su certi argomenti in parrocchia si litiga. Oppure si tace per non litigare”. Cos’è accaduto? E’ accaduto che la maggioranza dei cattolici non sa più cos’è la legge naturale universale. Se la conoscessero, si collocherebbero in questo “luogo d’incontro per gli uomini di buona volontà” e da lì giudicherebbero la legislazione, la politica e i partiti. Da questo luogo
Per un Bachelet che si trova a casa sua nel PD, si troverà certamente un altro cattolico che si trova a casa sua nel PdL, IdV, UdC, Lega. Personalmente non sarò “a casa mia” finché la legge naturale universale non riemergerà nel cuore degli italiani. Un caro saluto Giovanni Lazzaretti |