San Martino in Rio, 26 febbraio 2009 Caro Direttore, Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione Antimafia, ha annunciato che non voterà la legge sul “fine vita” perché vede in essa un’ulteriore signoria dello Stato sulla persona umana. “Un ragionamento alto, il suo” – ha detto Avvenire – “Un ragionamento purtroppo debole […] Un gruppo di giudici si sono sostituiti al legislatore […] ed è per questo che ora, con saggezza, in Parlamento occorre porre rimedio”. Non sono d’accordo. Il Parlamento avrebbe dovuto semplicemente tradurre in legge il “decreto salva – Eluana” non firmato da Napolitano. Questa legge doveva ricordare ai giudici che sospendere alimentazione e/o idratazione a persone in grado di assimilare il nutrimento, è “omicidio volontario”, oppure “omicidio del consenziente”, oppure “suicidio assistito”, secondo i casi. Invece avremo una legge sul “fine vita” o sul “testamento biologico”, che, ci dicono, impedirà la sospensione di alimentazione e/o idratazione. Che dire di rianimazione cardiopolmonare, ventilazione assistita, dialisi, trasfusioni, terapie antibiotiche, pace-maker, bombole d’ossigeno? Potranno essere sospesi? La casistica è immensa e una legge, anche la meglio formulata, offrirà ai giudici tutti i pertugi per una rapida deriva eutanasica. Il ragionamento dei parlamentari avrebbe dovuto essere questo: “Alcuni giudici hanno consentito la morte della signora Eluana, con una procedura che, per qualunque altro cittadino, sarebbe stata ‘omicidio volontario’. Chissà cosa combineranno quando avranno in mano una legge sul ‘fine vita’, con le inevitabili omissioni e sfumature, resa continuamente obsoleta dall’avanzare incalzante della tecnologia”. Presidente Pisanu, io la ringrazio: quella legge formerà una generazione di medici burocrati e metterà invece in difficoltà i medici bravi. Io, come lei, non la voglio. Voglio semplicemente che, ogni volta che un giudice dà sentenze in contrasto con la legge naturale universale, il Parlamento blocchi il suo operato con una legge ad hoc. Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti
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