San Martino in Rio, 2 dicembre 2008 Caro Direttore, nel marzo scorso commentai il programma del PdL per la signora Irma (www.carairma.it); chiudevo il commento con questa frase: […] un programma ragionevole sul quale però occorre tenere gli occhi aperti. Perché hanno proposto quella strana “esclusione” solo per l’eutanasia? Gli altri programmi non mettono “esclusioni”: si dà sempre per scontato che ciò che non è previsto è automaticamente escluso dal programma. Se però un programma esclude esplicitamente una cosa brutta (l’eutanasia in questo caso) deve esplicitamente escludere anche tutte le altre questioni etiche in sospeso (omofobia, guasti sulla legge 40, coppie di fatto, tanto per fare degli esempi). Queste questioni etiche dovremo ritenerle “escluse” o invece sono “non escluse”? Chissà, lo vedremo: bisogna tenere gli occhi aperti. Sono passati 8 mesi. Vediamo che cosa è accaduto. Dal programma del PdL: “La famiglia è al centro del nostro programma; per noi la famiglia è la comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro.” Questo annuncio si è finora concretizzato nella splendida proposta del prestito di 5000 euro “agevolato” al 4% (se non fosse agevolato sarebbe pura usura di Stato, ha scritto un lettore di “Libero”). Il taglio dell’ICI non è un aiuto alla famiglia, ma un aiuto a pioggia. I ministri Brunetta e Rotondi hanno fatto la proposta dei Di.Do.Re., i DICO di centrodestra. Una legge sulle convivenze era prevista nei programmi PD e Arcobaleno, mentre non era prevista nel programma del PdL. “Sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata”. A parte il linguaggio arcaico (il PdL non ha ancora capito che si deve parlare di scuole “paritarie”) l’intento del programma PdL sembrava lodevole: nella realtà hanno tagliato del 25% i fondi 2009 e hanno “scippato” i soldi degli ultimi 4 mesi del 2008. Il taglio dei fondi alle “private” era nel programma dell’Arcobaleno. Torna la cosiddetta “omofobia”, termine inventato dall’ideologia gay per zittire il dissenso. Torna nel modo più impensato: l'on. Anna Paola Concia del PD (portavoce e componente del direttivo nazionale di Gayleft) presenta la proposta di legge sulla cosiddetta “omofobia e transfobia”; il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, l'on. avv. Giulia Bongiorno del PdL, affida l'incarico di relatore della proposta di legge alla stessa on. Concia. Due sole voci di dissenso in Commissione (Molteni e Paolini, Lega Nord). La faccenda “omofobia” era presente nel programma del PD e dell’Arcobaleno. A fine aprile l’uscente ministro Turco con un “blitz” aveva modificato le linee guida della legge 40. Che io sappia sono ancora in vigore, e il nuovo ministro non mi sembra abbia annunciato cambiamenti. Il peggioramento della legge 40 era obiettivo esplicito dell’Arcobaleno e obiettivo “di fatto” del PD con l’azione della Turco. Il testamento biologico era nel programma PD e Arcobaleno, mentre non era nel programma PdL. Adesso, sull’onda del caso Englaro, tutti parlano della necessità di una legge sul “fine vita” o sul “testamento biologico”. Ma non c’è affatto questa necessità: poiché il programma del PdL annunciava “esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all’eutanasia” è sufficiente che il governo blocchi il caso Englaro con un decreto d’urgenza che impedisca a chiunque di sospendere alimentazione e idratazione, salvo poi convertire il decreto in legge secondo le linee del programma PdL, per bloccare ogni ipotesi eutanasica. Un tempo forse c’erano gli “inciuci”. Qui c’è un governo che propone di realizzare le parti peggiori dei programmi di opposizione: la cosa è per lo meno inquietante. L’elettore PdL, che ha letto il programma e l’ha votato: vuole, come da programma, aiuti alla famiglia “comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna” (tagli alle tasse, quoziente familiare, non certo incentivi a indebitarsi) non vuole leggi sulle convivenze (Di.Do.Re. o altre porcherie); vuole il “sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata” (ripristino dei fondi tagliati alle paritarie non statali e concessione degli aumenti attesi da 8 anni); non vuole leggi sulla cosiddetta “omofobia” e non vuole leggi gestite dall’ideologia gay; vuole linee guida coerenti con l’impostazione della legge 40; non vuole pericolosissime leggi sul “testamento biologico”, ma vuole semplicemente un decreto legge che fermi subito il “caso Englaro”. Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti
|