71 - In alto i cuori! C'è Beppe!
13 marzo 2010
Adesso ho anche l'ADSL e lo scanner.
Tanto per cominciare ti mando questo schifo.
Ciao
Irma
San Martino in Rio, 14 marzo 2010
Cara Irma,
io invece sul mio calcolatore ho la linea lenta, così ci ho messo un po' a scaricare l'allegato. L'avevo già: anche l'Angela (1) è iscritta alla CISL e ci era arrivato per posta (2).
Vediamo allora di esaminare “questo schifo”, come dici tu. Diciamolo subito: è un peccato veniale. Mischiare i ruoli fa parte di quegli atteggiamenti un po' leggeri e un po' cialtroni che abbondano di questi tempi. Uno scrive e non si chiede se sta scrivendo come privato cittadino, come cattolico, come segretario sindacale o come candidato di partito. Oppure se lo chiede, e volutamente mischia i ruoli.
Così vengono fuori questi pasticci dove un giornalino sindacale si presenta, anche visivamente, come volantino elettorale. Se ci pensi, non c'è niente di diverso dai biglietti da visita di L. (3): allora era un pasticcio di destra, stavolta è un pasticcio di sinistra, ma la sostanza non cambia.
Ambiguo, ma non inutile, il giornalino - volantino di Pagani. L'aspetto è decisamente elettorale: contiene la stessa foto dei suoi manifesti, quelli con la scritta “Voto PD, c'è Beppe!”. Lo slogan centrale del giornalino - volantino è: “Candidato in Regione per far vincere i nostri valori”.
Nostri.
Chi saranno quei “noi” ai quali si rivolge Beppe?
Che siano gli iscritti CISL? Mi sembra impossibile. Pagani è stato segretario CISL per 10 anni e sa bene che solo una fetta della CISL vota PD e approva la sua candidatura.
Sono gli iscritti CISL che votano PD? Allora sarebbe davvero uno schifo: non si può usare il giornalino di tutti gli iscritti per rivolgersi solo a un gruppo di essi.
Che il “noi” sia un invito a “traslocare”? Vuol dire “Voi tutti, iscritti CISL, votatemi in regione! Passate al PD per i nostri valori!” ? Mi pare velleitario. Chi ha un po' di cultura sindacale, davanti a questi misti si irrigidisce e non trasloca di sicuro.
E allora? Cosa aveva in mente Pagani quando scriveva “nostri valori”?
Credo che, come è ambiguo il volantino - giornalino, così sia vago e fumoso anche quel “noi”. Si rivolge probabilmente a una nebulosa social-solidale-cristiana nella quale Pagani spera di attingere voti.
Sei cristiano? Anche Beppe è cristiano, votalo!
Fai del volontariato? Anche Beppe fa volontariato, votalo!
Sei impegnato nel sociale? Anche Beppe condivide il tuo impegno, votalo!
Ti stanno a cuore i lavoratori? Anche a Beppe stanno a cuore, è il segretario CISL, votalo!
Votami perché ti assomiglio.
Volente o nolente, anche Beppe è rimasto intrappolato nella metodologia berlusconiana della “faccia”: guardami, votami.
Oppure no? Forse il suo volantino - giornalino rivela nuovi e originali valori per i quali spendersi?
Tolte le chiacchiere, le uniche frasi significative nel testo (4) sono solo due.
Prima frase significativa: “Sotto la bandiera del liberismo oggi sono negati alle persone diritti fondamentali come il lavoro, la sicurezza sociale, la partecipazione al processo democratico. Questo liberismo è solo arbitrio dei più forti sui più deboli. Credo invece che la persona venga prima del mercato, dello Stato e della fazione politica.”
Questa frase fa sorridere. Dice il vero, ovviamente. Ma Pagani spera di combattere il liberismo stando nel PD? Ha mai sentito qualcuno nel PD opporsi all'ingresso della Cina nel WTO (una delle catastrofi economiche mondiali)? Ha mai sentito voci del PD su riforme radicali del sistema bancario? Ha sentito qualcuno del PD opporsi al Trattato di Lisbona col quale le banche (vedi caso Grecia) possono mettere uno Stato sotto tutela? Ha notizia che gli imprenditori PD siano più magnanimi coi loro operai?
Seconda frase significativa: “Portare in politica quei valori di solidarietà, d'inclusione, di attenzione alla persona e ai suoi diritti”
Questa è più importante. Ci fa capire subito che i “valori” di cui parla Pagani non hanno nulla a vedere coi “valori non negoziabili” di cui parla il Papa.
La solidarietà è un valore? Ma certo! Solo che è un valore di seconda battuta. I valori non negoziabili sono, in sintesi estrema, vita, famiglia, proprietà, verità, (5) e devono essere rispettati tutti insieme.
Le violazioni più comuni nella decadente società occidentale sono il divorzio, la contraccezione di Stato, l'aborto, la fecondazione artificiale, il testamento biologico con conseguente deriva eutanasica, la promozione delle cosiddette “coppie di fatto”, i cosiddetti “matrimoni” omosessuali, le legislazioni di “gender”, gli ostacoli alla libertà di educazione, eccetera.
In passato ti ho ripetuto fino alla noia che le violazioni di cui parliamo sono violazioni legislative, non sono i peccati personali dei singoli politici. I peccati personali si trattano in confessionale (se uno ci crede), le violazioni della legge naturale universale riguardano invece il problema delle creazioni di “leggi ingiuste”.
Pagani non si illuda. Una persona che non ha avuto remore a collaborare a un aborto (collaborare: l'aborto non è mai un atto solitario, anche quando viene fatto con la RU486) ha già violato la più elementare delle solidarietà. Non è possibile “portare in politica” il valore solidarietà, per la semplice ragione che quel valore è morto in Italia violando la legge naturale universale.
Ma del resto ormai le statistiche sono impietose: il divorzio è una delle cause principali di povertà per i lavoratori. In un mondo precario, l'unica speranza del povero è sposarsi presto e conservare sempre un'unità familiare, per far sì che ciò che quel po' che viene investito per la famiglia resti per la famiglia, e non venga mangiato da avvoltoi e avvocati. Sono cose che sai già: l'alieno ti ha già spiegato tutto nel 2008 (6).
“Valori d'inclusione”. Se con la “solidarietà” Pagani poteva dirsi semplicemente un illuso, con la “inclusione” si rivela come vero seguace di Vasco Errani. Collaborerà alle norme “antidiscriminatorie”, quelle che danno diritti a chi non si assume i doveri, quelle che discriminano le famiglie sposate e unite: i “DICO alla bolognese” per intenderci (7) e ciò che ne seguirà.
“Attenzione alla persona e ai suoi diritti”, Questa frase non vuole dire niente, perché Pagani non specifica se parla dei “diritti naturali” o dei cosiddetti “diritti civili”: poiché va col PD, certamente non sta parlando dei “diritti naturali”.
Come sarebbe stato bello se Pagani ci avesse detto la verità, quella che dovrebbe dire ogni cattolico che scende in politica (nell'attuale politica).
“Ho ben chiaro cosa è la legge naturale universale. So bene che è violata in più punti e che non ho nessuna forza per ribaltare la situazione. Ma qualche cattolico in politica deve pur andarci. Ho scelto di andare e so bene che entro nel partito X che ha un sacco di problemi; ve li elenco: […] So bene che a fine mandato non avrò realizzato nulla di significativo per la legge naturale universale, ma la vita del cattolico è combattimento, non vittoria. Spero di chiudere la legislatura avendo portato almeno un consigliere regionale alla comprensione della legge naturale universale. Votatemi, se non avete un candidato migliore, e perdonatemi”.
Invece Beppe ci ha raccontato, in perfetta buona fede, delle balle.
Buona notte
Giovanni
NOTE
- Mia moglie.
- L'allegato inviato dall'Irma era il giornalino della CISL nel quale il segretario uscente Beppe Pagani salutava gli iscritti e al contempo annunciava la sua candidatura in Regione per il PD, utilizzando così a fini di partito un giornalino sindacale.
- L. stampò dei biglietti da visita nei quali univa due realtà tra loro estranee, approfittando del fatto che lui personalmente aveva una collaborazione con entrambe. Il biglietto era totalmente ambiguo, tanto da far pensare a chi lo riceveva che le due realtà erano in collaborazione tra loro e non L. in collaborazione con le due realtà. Io e alcuni amici ci arrabbiammo molto, perché con una di queste realtà dovevamo avere una collaborazione a breve, mentre con l'altra non avevamo niente a che fare. Dopo questa nostra contestazione i biglietti vennero eliminati.
- Cito il testo integrale: “Care amiche, cari amici, dopo una riflessione condivisa e dieci anni d'impegno comune, ho deciso di dimettermi da Segretario generale della CISL di Reggio Emilia accettando la proposta di candidarmi alle prossime elezioni regionali. Questo significa per me lasciare un'esperienza straordinaria, che non è mai stata solo professionale, e che mi spinge a scrivervi queste poche righe. La militanza nella CISL è stata per me maestra di vita. La passione per le ragioni dei lavoratori e dei pensionati ha segnato profondamente il mio modo di pensare il sociale e le sue relazioni. Grazie a voi e alla vostra amicizia ho imparato cose importanti: il dovere e la responsabilità di rappresentare i bisogni degli altri e la fatica di accettare le critiche. In questi mesi ho sentito crescere intorno a me la richiesta di un impegno: politico diretto. Mi sono a lungo interrogato sull'importanza di una scelta così difficile. Soprattutto oggi la politica manca di passione vera e sembra aver smarrito il fine di costruire insieme il bene comune. Sotto la bandiera del liberismo oggi sono negati alle persone diritti fondamentali come il lavoro, la sicurezza sociale, la partecipazione al processo democratico. Questo liberismo è solo arbitrio dei più forti sui più deboli. Credo invece che la persona venga prima del mercato, dello Stato e della fazione politica. Credo allora che l'impegno politico sia necessario come servizio verso la propria comunità. Per questo e con l'incoraggiamento di tanti di voi ho accettato d'impegnarmi in Regione per rappresentare i nostri valori e il nostro territorio. Insieme è possibile ridare speranza a tante persone, giovani e anziane, donne e la sfida per portare in politica quei valori di solidarietà, d'inclusione, di attenzione alla persona e ai suoi diritti che in questi dieci anni abbiamo rappresentato. Vi ringrazio di cuore per il lavoro svolto insieme. Sarò felice di potervi incontrare e ascoltare per condividere le stesse battaglie di sempre. Un carissimo saluto. Beppe Pagani Segretario generale CISL Reggio Emilia”
- Non sono altro che i 4 pilastri che sintetizzano i comandamenti dal 4° al 10°: vita (non uccidere), famiglia (onora il padre e la madre, non fornicare, non desiderare la donna d'altri), proprietà (non rubare, non desiderare la roba d'altri), verità (non dire falsa testimonianza).
- Vedi testo n.35 - L'antropologia influisce sull'economia.
- Vedi la mia lettera al settimanale “La Libertà” del 4 febbraio 2010, intitolata “Senza patente”.