n.17 – 8 aprile 2006
Una lettera arrivata a ridosso delle elezioni. Meritava una replica, anche se il tempo era ormai quasi scaduto.
Ho usato la solita tecnica della risposta intercalata tra le frasi della lettera.
Replica a un signore pacato
Egregio sig. Lazzaretti, volevo risponderle pacatamente in merito al voto.
Lei invita a votare il centro destra per evitare che passino le posizioni contro la dottrina morale della chiesa.
Premetto che sono un cattolico praticante e dunque condivido in pieno i timori sulla deriva sociale della società. Ma le domando: quando sono passati i referendum sul divorzio e sull'aborto chi governava? Sbaglio o c'era ancora la DC?
Vede, il problema non è tanto il voto politico ma la conversione dei cuori e delle coscienze. Il problema è la scristianizzazione della società che, a mio modesto parere, non è da attribuire ai comunisti ma al benessere e quindi al consumismo. Al mito del paradiso qui sulla terra con a capo il dio denaro e come sacerdoti quelli come Berlusconi (che ovviamente strumentalizza la fede per tornaconto elettorale).
Caro Lazzaretti non c'è solo la dottrina morale ma anche la dottrina sociale. Non dimentichiamoci, noi cari ricchi dell'Occidente, che siamo responsabili davanti a Dio dei milioni di nostri fratelli che muoiono ogni giorno di fame e di stenti. Io credo che il Padre eterno ci chiederà conto se avremo dato il pane, l'acqua, una casa, una dignità ai nostri fratelli più deboli. Mi dica sinceramente: il liberismo sfrenato di Berlusconi e delle multinazionali e cristianamente accettabile? Io non credo, come non credo che a destra vi sia qualche partito che ha a cuore la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato.
Non ne abbia a male, credo che la CEI non voglia infastidire troppo i signori di turno.
Con stima. R. M.
Egregio sig. Lazzaretti, volevo risponderle pacatamente in merito al voto.
Grazie della pacatezza. Effettivamente ho avuto contatti anche con persone non pacate.
Lei invita a votare il centro destra per evitare che passino le posizioni contro la dottrina morale della chiesa.
No, posizioni contro la legge naturale universale, che è di tutti gli uomini e non della sola Chiesa Cattolica.
Premetto che sono un cattolico praticante e dunque condivido in pieno i timori sulla deriva sociale della società. Ma le domando: quando sono passati i referendum sul divorzio e sull'aborto chi governava? Sbaglio o c'era ancora la DC?
Sul divorzio e sull’aborto la DC si comportò coerentemente in parlamento, avversando le leggi (e riuscendo anche a fermare l’aborto quando venne presentato la prima volta). Si comportò correttamente anche ai referendum per l’abrogazione delle due leggi, accettando di essere di fatto alleata al MSI, anche se questo fatto, in tempi di forte deriva sinistrorsa, avrebbe danneggiato la sua “immagine”.
Invece una parte dei cattolici non si comportò altrettanto bene: ricordo con chiarezza le persone che votarono NO all’abrogazione “per non votare come Almirante”.
Le colpe che attribuisco alla DC in quanto tale sono solo due: non aver fatto saltare il governo al momento delle leggi su divorzio e aborto: "Se questo è il progetto di società che volete, gestitevelo voi".
Era fattibile? Oppure la struttura della nostra società (dove, ricordiamolo, nessun governo era possibile senza la DC) sarebbe crollata di schianto? Questo non lo so, e credo che nessuno possa saperlo.
Vede, il problema non è tanto il voto politico ma la conversione dei cuori e delle coscienze.
Concordo pienamente, ma questo vale qualunque sia la scelta elettorale, e quindi non può influenzare la scelta medesima.
Il problema è la scristianizzazione della società che, a mio modesto parere, non è da attribuire ai comunisti ma al benessere e quindi al consumismo.
Guareschi fa dire a don Camillo che la preghiera del nostro tempo non dovrebbe essere “liberaci dal male” ma “liberaci dal benessere”. Concordo pienamente. Ma purtroppo la promessa della società “del benessere e dei diritti” è proprio quella fatta da Prodi.
Io non temo i comunisti, ma il “partito radicale di massa” (con al centro il “partito radicale lievito”) e il suo progetto scientifico di abbattimento della legge naturale universale.
Al mito del paradiso qui sulla terra con a capo il dio denaro e come sacerdoti quelli come Berlusconi (che ovviamente strumentalizza la fede per tornaconto elettorale).
Io sono un antiberlusconiano, con me sfonda una porta aperta. Ma temo che l’inquinamento del dio denaro sia ampio e trasversale. Ogni picconata alla legge naturale universale, chissà perché, porta a un trasferimento di denaro dai poveri ai ricchi.
-
Contraccezione di Stato: quanto denaro si sposta dalle famiglie e dalle casse dello Stato verso medici e case farmaceutiche?
-
Divorzio: quanto denaro si sposta dalle famiglie verso avvocati e assimilati? Quanto denaro si perde dalle casse dello Stato per parare i colpi (psicologici, scolastici e altro) di ragazzi feriti dalla divisione dei genitori?
-
Aborto: quanto denaro di sposta dalle casse dello Stato per pagare ogni intervento? Quanto si impoverisce lo stato sociale con questi 4 milioni di contribuenti INPS in meno?
-
Fecondazione artificiale: quanto denaro si sposta dalle famiglie e dalle casse dello Stato verso medici, cliniche e case farmaceutiche? (E pensare che la conoscenza naturale della fertilità ci darebbe risultati migliori e gratuiti).
Caro Lazzaretti non c'è solo la dottrina morale ma anche la dottrina sociale.
La legge naturale universale non si occupa di morale, ma di diritti naturali (vedi in fondo). Questi sono il presupposto minimo sia per la morale, sia per la dottrina sociale della Chiesa.
Non dimentichiamoci, noi cari ricchi dell'Occidente, che siamo responsabili davanti a Dio dei milioni di nostri fratelli che muoiono ogni giorno di fame e di stenti. Io credo che il Padre eterno ci chiederà conto se avremo dato il pane, l'acqua, una casa, una dignità ai nostri fratelli più deboli.
Ce ne chiederà conto, e tremerei se non confidassi nella sua Misericordia.
Certo dobbiamo fare molto (noi, non Berlusconi), quanto meno possiamo iniziare con le decime per portarci almeno al livello di giustizia dei farisei.
Se a loro ha detto “Guai a voi” (e loro le decime le pagavano), cosa dirà a noi?
Mi dica sinceramente: il liberismo sfrenato di Berlusconi e delle multinazionali e cristianamente accettabile?
Le multinazionali esulano dalla nostra scelta elettorale, perché proseguono tranquillamente il loro cammino sia col centro sinistra, sia col centro destra.
Il liberismo di Berlusconi può essere solo frenato da una componente antiberlusconiana di centro destra. Il che non vuol dire demonizzare Berlusconi, ma contrastarlo e portarlo a un modo diverso e migliore di fare politica.
Io non credo, come non credo che a destra vi sia qualche partito che ha a cuore la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato.
Non so se l’UDC che ho scelto ha davvero a cuore questi temi, non posso affermarlo per l’intero partito: certamente ci sono uomini UDC che li hanno a cuore.
Credo però che abbiano “anticorpi” sufficienti per respingere i tentativi di abbattimento della legge naturale, come nel 2001 ebbero la forza di respingere Pannella dalla coalizione, dopo la disastrosa scelta del 1996.
Non ne abbia a male, credo che la CEI non voglia infastidire troppo i signori di turno.
Mi scusi, ma non ho capito questo passaggio.
Con stima. R. M.
Grazie per il suo modo di argomentare.
Volevo anche precisare che io non sono “di centro destra”, tanto che nel mio percorso c’è anche il voto al PPI nel 1996.
Ho a disposizione una serie di testi prodotti in questi ultimi mesi: se desidera leggerli per comprendere il mio percorso, mi scriva.
Diritti naturali
Questi sono i diritti fondamentali dell’uomo elencati dal Papa quando l'Università "La Sapienza", nel maggio 2003, gli conferì la laurea onorifica in Giurisprudenza "per la sua opera in favore della persona e dei rapporti tra i popoli, per la libertà religiosa e altri fondamenti della convivenza civile".
L'auspicio del Papa è che "gli uomini e le donne del Terzo Millennio sappiano iscrivere nelle leggi e tradurre nei comportamenti i diritti fondamentali dell'uomo, di ogni uomo, di tutto l'uomo".
I tredici punti indicati dal Papa sono:
-
Il diritto alla vita umana sacra e inviolabile dal concepimento al suo naturale tramonto.
-
Il diritto dell'embrione che è un individuo umano per il quale è necessario istituire uno statuto giuridico.
-
Il diritto alla libertà religiosa.
-
Il diritto a non essere discriminati per motivi di razza, lingua, religione, sesso.
-
Il diritto alla proprietà privata.
-
Il diritto alla libertà di associazione, d'espressione, d'informazione.
-
Il diritto di partecipare alla vita politica, che è oggi un grave dovere.
-
Il diritto all'iniziativa economica.
-
Il diritto all'abitazione.
-
Il diritto all'educazione e alla cultura.
-
Il diritto delle minoranze ad "esistere" e a "preservare e sviluppare la propria cultura".
-
Il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori.
-
I diritti della famiglia dalle intollerabili usurpazioni della società e dello Stato perché dalla famiglia "passa il futuro del mondo e della Chiesa".
Non confondiamo i diritti naturali coi cosiddetti “diritti civili”: questi (diritto all’aborto, al divorzio, all’eutanasia, ecc.) sono un’invenzione di stampo radicale che porta alla disgregazione della nostra società.
|