n.02 – marzo / aprile 2006 Ho tolto nomi, città e riferimenti ad associazioni. In alcune parti ho fatto dei piccoli ritocchi per “riparare” al testo frettoloso o incompleto di qualche e-mail. Confesso anche di aver attenuato qualche parola. Uno dei brani è arrivato qualche giorno prima della diffusione della “Dichiarazione”, ma si inseriva bene nel dibattito. Prendete queste frasi per quello che sono: chiacchiere in libertà. Se la “Dichiarazione di voto” è stata una cosa meditata a lungo e “limata” in ogni sua frase, queste chiacchiere risentono della fretta e dello stato d’animo del momento. Sono quindi del tutto informali. Don Milani insegnava a: 1) scrivere 2) il giorno dopo controllare se pensi davvero le cose che hai scritto 3) il giorno dopo ancora controllare se è bene che pensi le cose che hai scritto. Con le e-mail non è così e qualche frase irruenta scappa sempre. Ma c'è anche qualche spunto interessante Alcuni commenti da persone che hanno letto la “Dichiarazione di voto”. Mando solo a voi due, C. e P., un documento che un mio amico ha pensato di scrivere e girare ai suoi amici cattolici. Ciò che Giovanni descrive è una situazione in cui mi rispecchio per larga parte. Vista la confidenza che abbiamo, mi permetto di mandarvelo, in allegato, in quanto trovo che abbia fatto un'analisi molto oggettiva di alcune situazioni che hanno riguardato la nostra Italia in questi anni. Sono sicuro che avrete l'intelligenza di capire che non si tratta di un invito a votare in un certo modo, ma solamente un'opportunità per conoscere un altro punto di vista. Poi ognuno farà, giustamente, la propria scelta. Ciao. G.F. Caro G., grazie di averlo letto e grazie di averlo rilanciato. Grazie soprattutto per aver colto l'essenziale: Sono sicuro che avrete l'intelligenza di capire che non si tratta di un invito a votare in un certo modo, ma solamente un'opportunità per conoscere un altro punto di vista. Ho voluto proporre un punto di vista "ragionato", dopo aver rilevato che ormai le discussioni procedono per slogan e per simpatie/antipatie. E, dalle reazioni, vedo che alle persone non dispiace leggere e ragionare: è sufficiente che qualcosa di insolito (e la "dichiarazione di voto" può piacere o non piacere, ma insolita lo è di sicuro) gli capiti davanti e susciti la loro curiosità. Ciao. Giovanni Caro Giovanni, a proposito di giochi elettorali: mi puzza l’armonia di plastica tra Casini, con le sue esternazioni pseudoclericali, come l’ultima sull’immigrazione cristiana da preferire ad altre, col compare Follini, poco incisivo politicamente tranne che per l’arrivismo evidente, e il neo “sulla strada della conversione” (bisogna poi vedere a cosa) Rutelli. Pacatezza ambigua, sorrisini, frasette sospette. Non è che questi hanno in mente, dopo le elezioni, di mettersi insieme da qualche parte, ad esempio al centro, e creare un altro atroce ibrido simil-democristiano di vecchia generazione? Mah! Ciao. C. Cara C. Non preoccuparti, non pensare ai politici. I politici in questa battaglia non contano niente. La battaglia, detta in estrema sintesi, è tra Pannella e il Papa. Il diavolo, maestro di confusione, ha condito il tutto con Berlusconi, Bertinotti, Calderoli, Casini, Fassino, Prodi, Rutelli, ammiccamenti vari, transessuali, bisessuali, divorziati risposati, Nuova DC + Socialisti, economia, tasse, guerra in Iraq, e tutta una serie di altre balle. Anche in politica bisogna fare come dice Blondet sulle notizie: estrarre quelle importanti dall'immenso rumore di fondo. So bene che il mio voto aiuterà affaristi, traditori, opportunisti, guerrafondai, e quant’altro. Ma questo è un problema loro, non mio. Dio lo sa perché voto così (sì, Dio, perché quando c'è in ballo la legge naturale Dio c'entra; non gliene importa niente del ponte di Messina o delle fognature di Roma, ma la legge naturale è roba Sua). Voglio almeno arrivare al livello di saggezza del contadino del sud nel 1948 (articolo che scrisse Guareschi dopo le elezioni del 1948, di cui faccio una sintesi brutale) ... il contadino del sud capiva bene che votando per i comunisti avrebbe fatto il proprio interesse. Al massimo, peggio di così non poteva andare. Capiva bene che votando contro i comunisti avrebbe fatto l'interesse del suo padrone, latifondista cattivo avaro e gretto come la terra che possiede. Eppure i contadini del sud non hanno votato per i comunisti. Hanno intuito che bisognava sacrificare ancora una volta i propri interessi immediati per salvare la civiltà. Quella civiltà che essi hanno nel sangue... Cosa sarà mai questa civiltà nel sangue se non l'intuito naturale che esiste una legge naturale? Ciao, vota tranquilla e fregatene dei politici: per questo giro elettorale sono solo dei figuranti. Giovanni Caro Giovanni, anche se non provo alcuna nostalgia per i vecchi burocrati democristiani, non posso che complimentarmi. […] analisi […] lucida, logica, semplice, […], ed infine condivisibile […]. Ciao. M. Caro M., grazie delle parole che incoraggiano. […] Anche io non ho nostalgia dei burocrati democristiani, ma ho nostalgia di mio padre, nel senso che ho nostalgia delle persone che ragionavano a filo. Più ci penso e più non riesco a capire dove mio padre abbia preso il suo ragionare politicamente lucido: non dalla DC locale, non dalla canonica di cui non "consumava" certo i pavimenti, non dalla famiglia dove la madre vedova con cinque figli aveva altro a cui pensare, non dagli amici dove i DC erano "mosche bianche" per usare un eufemismo (non ricordo un solo democristiano). Boh? Risorsa naturale, appunto. Risorsa che era propria di tanti un tempo e che adesso scarseggia sempre più. Ciao. Giovanni Caro Giovanni, […] Spero che, insieme agli elettori, almeno qualcuno che sta in politica tenga conto dei tuoi suggerimenti. […] Insieme alle intenzioni di voto, sto lavorando per raccogliere preghiere. Ho l'impressione che stavolta il nostro amato paese ed il suo popolo abbia bisogno di tante preghiere. […] A. Caro A., grazie della risposta. Il testo è rivolto solo agli elettori perché in questo momento i politici paradossalmente sono secondari: queste sono elezioni in cui lo scopo è fermare il male, a fare il bene ci penseremo il giorno dopo. Non c'è paragone con le tre elezioni precedenti: nel 1994,1996,2001 c'erano in gioco delle "cosette" confrontate alle questioni di oggi. Credo realmente che il diavolo abbia lavorato al meglio: per tre elezioni stavi di qui, stavi di là, non succedevano grosse cose; poi di colpo ti ritrovi il partito radicale di massa al completo, e pronto a sferrare tutti gli attacchi. E di là gli elettori addormentati ancora convinti che le questioni da dibattere siano di tipo economico. Davvero rischiamo grosso e fai bene a cercare preghiere; alla fine di ogni decina del rosario aggiungo "Regina della Pace prega per noi e fa che alle elezioni si torni a ragionare". Nel 1948 una nutrita schiera di comunisti, socialisti, qualunquisti, fascisti, monarchici, votarono DC; Guareschi pubblicò anche un facsimile di scheda elettorale sul suo giornale con l'invito a barrare il simbolo di appartenenza: "Da ritagliare e spedire a De Gasperi - Eccellenza si ricordi che dentro c'è anche il mio voto". Senza rinnegare la propria identità avevano capito che quella volta c'era da fare argine. Chissà che qualche vecchio comunista non senta il disgusto per Vladimir Luxuria e faccia barriera anche questa volta (o almeno si astenga). […] Giovanni Caro Giovanni, la mia domanda è una richiesta di chiarimento sulla procedura elettiva, se avrai il tempo di spiegarmela. Cosa significa che prima il mio voto valeva il 25% mentre adesso vale il 100%. Chiedo scusa per l'ignoranza. Ciao. S. Caro S., i nostri paesi si trovano all'interno di un collegio cosiddetto "sicuro". Col maggioritario precedente c'era la certezza assoluta che in questo collegio la vittoria toccava al centro - sinistra (sì, poteva anche accadere un ribaltamento, ma saremmo stati nell'ambito degli eventi prodigiosi, non degli eventi politici). In questo collegio scegliere di votare centro - sinistra, centro - destra o astenersi era del tutto indifferente. Il voto contava invece per la parte proporzionale (alla camera ci venivano date due schede, una per il maggioritario e una per il proporzionale), ma la parte proporzionale riguardava solo il 25% dei seggi, non la totalità dei seggi. In sintesi: - la vittoria certa del centro - sinistra in questo collegio rendeva perfettamente inutile il singolo voto sia a favore che contro il centro - sinistra - rimaneva solo il valore del "piccolo voto" sulla parte proporzionale (25%) - adesso, in questo misto di maggioritario e proporzionale, il voto torna comunque a pesare al 100% Ciao, spero di aver chiarito. Giovanni Caro Lazzaretti, il suo scritto espone una storia per tanti versi simile alla mia, anche se io sono partito da più lontano (dall’[…] di L. L.) per poi passare alla DC (19 anni in Consiglio Comunale a […]), al PPI (ero nel Direttivo Provinciale quando ci fu il passaggio da DC a PPI), per poi rifiutare la divisione, uscire dal PPI e divenire promotore di una lista civica ([…]) che ha tenuto uniti i cattolici locali fino alle ultime Elezioni, e poi all'impegno nel […], scelto proprio come un modo nuovo di fare politica, al di fuori e al di sopra dei partiti. Nelle ultime tornate elettorali mi è capitato di votare un po' di qua e un po' di là, scegliendo nomi conosciuti o stimati. Nella sua lettera ha dimenticato l'ultimo orrore di queste Elezioni: il fatto di non potere neanche più votare per una persona, ma solo per un partito o una coalizione, contribuendo a far votare dei personaggi, messi in un certo ordine nelle sedi dei partiti. Sarebbe un motivo in più per scegliere la scheda bianca, ma poi alla fine penso che farò come lei: non voterò sicuramente per lo schieramento in cui ci sono Marco Pannella e Vladimir Luxuria, non posso sopportare Berlusconi (tanto che sicuramente non guarderò il match di domani sera in TV) e finirò per votare UDC, soprattutto per la grandissima stima e amicizia che ho per la Luisa Santolini, già Presidente del Forum, che ha scelto di accasarsi lì. Come vede, gira gira finiamo per trovarci d'accordo... Un cordiale saluto. P.M. Caro M., grazie innanzitutto per aver letto il testo. Non ho citato l'orrore delle liste bloccate perché era la stessa cosa anche col maggioritario precedente: liste bloccate nel proporzionale, candidato unico di coalizione nel maggioritario. E poi per me era già un orrore la preferenza unica. Grazie davvero per avermi raccontato le sue vicende: ci ritroviamo a votare centro - destra e contemporaneamente a esser antiberlusconiani. Non perché Berlusconi sia un "mostro", ma perché certamente c'è qualcosa di meglio in giro. Chissà, una Luisa Santolini presidente del consiglio, perché no? Un caro saluto. Giovanni Lazzaretti Caro Giovanni, ho letto con grande interesse il tuo scritto che condivido nella sostanza. Tra le tante valutazioni possibili quelle relative al rispetto del diritto naturale sono basilari. L'UDC, e forse qui eccedo di romanticismo, malgrado le tante contraddizioni interne, presenta uno statuto che unico in Italia riporta agli ideali sociali cristiani. Il problema sta nel portarli a galla. Personalmente ammetto un personale pessimismo per l'onestà e la fiducia in tali valori della classe dirigente italiana. Spero in un "salto generazionale" dove una classe parassita di politicanti possa essere sostituita. Però vedo che nel centro politico italiano c'è un grande vuoto di produzione culturale cattolica ad appannaggio dei giovani di AN e Lega con cui qui a […] ho stabilito molte relazioni ma che hanno una visione di sistema partitico differente dalla mia. Credo che la sfida odierna per noi cattolici si compendi nella difesa strenua dei valori cristiani e quindi umani e nel mantenere acceso il lumicino di una presenza partitica centrista radicale sulle tematiche della vita, della persona, della famiglia, della solidarietà e della carità. Ieri sono stato al circolo giovani di Milano a seguire il dibattito Prodi - Berlusconi e ormai constato come la partecipazione politica si sia ridotta a tifo e questo reputo sia l'inizio o meglio il proseguimento di una dittatura. Mi dispiace però vedere tanti fratelli cattolici che esaltino questi due leader, questo davvero per me è incomprensibile. D'altra parte la società civile cattolica che secondo le Settimane Sociali bolognesi avrebbe dovuti entrare nelle istituzioni si sta sempre più frammentando col rischio che senza il filtro partitico le associazioni cattoliche divengano esse partiti e quindi incapaci di svolgere una funzione sociale di base. Quali soluzioni? Non so, tanto che per ora penso primariamente allo studio ma la situazione è molto grave. In compenso ho sentito che in Vaticano molte cose stanno tornando al giusto ordine con valzer di cariche e un avvicinamento sempre maggiore al ritorno nella Chiesa della componente tradizionalista. Saluti, M. Caro M., "... unico in Italia riporta agli ideali sociali cristiani. Il problema sta nel portarli a galla." E' proprio così. Vedo queste elezioni come un "intanto pensiamo a salvare il salvabile", ma poi bisogna lavorare per riportare gli ideali a galla, eliminando l'idea che l'economia sia il punto principale della politica (non ho visto Prodi - Berlusconi, ma mi hanno detto che hanno parlato quasi solo di economia). Grazie. Giovanni Caro Giovanni, [COMMENTI DA ALCUNE PERSONE SU PACS E MATRIMONIO OMOSESSUALE] Cari amici, la lettera di Prodi ad Arcigay e Arcilesbica (allegata in fondo) immagino l'avrete già letta; quello che volevo comunicare è solo la mia tristezza. Prodi scrive una lettera così e si sente tranquillamente cattolico […] Per consolarmi sono andato a rileggermi uno degli articoli che scrisse Guareschi dopo le elezioni del 1948, di cui faccio una sintesi brutale ... il contadino del sud capiva bene che votando per i comunisti avrebbe fatto il proprio interesse. Al massimo, peggio di così non poteva andare. Capiva bene che votando contro i comunisti avrebbe fatto l'interesse del suo padrone, latifondista cattivo avaro e gretto come la terra che possiede. Eppure i contadini del sud non hanno votato per i comunisti. Hanno intuito che bisognava sacrificare ancora una volta i propri interessi immediati per salvare la civiltà. Quella civiltà che essi hanno nel sangue... Ce l'avremo ancora la civiltà nel sangue? O quella TV che Guareschi odiava ha fatto tabula rasa di tutto? Alla fine di ogni decina del Rosario aggiungo l'invocazione "Regina della Pace prega per noi e fa che alle elezioni si torni a ragionare". Per il referendum ha funzionato. Chissà... Un abbraccio. Giovanni LA LETTERA DI ROMANO PRODI AD ARCIGAY E ARCILESBICA Cara Polo, caro Lo Giudice, prendo atto con estrema considerazione e serietà della vostra insoddisfazione circa il compromesso raggiunto in sede di redazione del programma su una materia cara a Voi, ma Vi assicuro, non solo a Voi, come quella del riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Quello che Vi chiedo di riconoscere è comunque la determinazione, mia e di ogni componente della coalizione, la presa d’impegno, a voler percorrere insieme a Voi, e non senza di Voi, il cammino in grado di portare a un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti. Quello che Vi chiedo è dunque di essere consapevoli che un argomento simile, per essere discusso, per essere sviluppato, approfondito, non ha bisogno di chiasso, non ha bisogno di polemiche, ma del dialogo piano e ponderato, pacato e non urlato, tra persone che hanno a cuore, veramente, il bene dell’Italia. Io so che voi questo avete a cuore, io so che voi avete a cuore la nostra vittoria; costruiamo dunque insieme in queste settimane che ci separano dal voto, le condizioni migliori per vincere, che risiedono essenzialmente nella coesione e nella compattezza della coalizione. Confidando nella Vostra lungimiranza. Con stima e gratitudine. Con molta amicizia Romano Prodi - Roma, 1 marzo 2006 http://www.arcigay.it/show.php?1830 Caro Giovanni, […] Grazie per la <Dichiarazione di voto>. Personalmente non ho una memoria storica come la tua degli avvenimenti politici italiani, ma la mia conclusione è identica alla tua circa la scelta per le prossime elezioni. Anche io metto in cima ai criteri di scelta quello relativo alle tematiche inerenti alla vita ed alla famiglia: così facendo, la scelta diventa quasi inevitabile per uno dei pochi partiti che ha mostrato e mostra coerenza e adesione alla "legge naturale" (pur in presenza di "magagne" personali di alcuni dei suoi membri, che però non vengono sbandierate come cosa buona e giusta). Farò leggere il tuo testo a mio suocero, col quale recentemente ho avuto molti scambi d'opinione sulla politica, che è senza alcun dubbio un cattolico liberale e che voterà per lo schieramento di centro - destra, ma non per l'UDC. Anche io prevedo alcune sue obiezioni: perché prediligere vita e famiglia ai temi della libertà (non liberismo) e dell'economia? E poi l'UDC richiama quella DC che, per compiacere la sinistra, ha "consegnato" scuola, cultura e magistratura nelle sue mani, mantenendo solo il controllo del sistema economico (banche). Tali obiezioni, in parte condivisibili, non riescono però a prevalere (secondo me) sui fattori negativi degli altri partiti di centro - destra che tu hai ben evidenziato nel paragrafo “Il voto”. Anche io sarei per una qualche forma di "ricompattamento" dei cattolici in politica; temo però che ciò non avverrà mai perché da soli non potrebbero mai governare e comunque dovrebbero scendere a patti o (a sinistra) con il "Partito Radicale di Massa" o (a destra) con i liberisti più estremi. Infine condivido pienamente il tuo disgusto per Pannella; ti racconto una curiosità: […] Quindi ..... alla larga da Pannella ora e sempre ! […] G. Caro G., […] Pannella. L'impressione mia è simile alla tua. […] ha in testa tutto il progetto, lucido e a lungo termine. […] Pannella è un capo, non c'è dubbio: come abbia fatto a trasformare i vecchi comunisti in abortisti resta per me (parzialmente) un mistero. Progetto a lungo termine: - contraccezione - divorzio - aborto - fecondazione artificiale - donna in stato di aborto permanente (questo è un progetto "satanicamente" grandioso: pillola per produrre perdite ematiche a intervalli mensili; mestruazioni o aborto? nessuno lo saprà mai) - fecondazione da parte della società In Francia questa sequenza fu pianificata negli anni '50 da un piccolo gruppo di medici "liberi pensatori". Anni '50: decenni di lavoro, come se dovessero costruire una cattedrale (satanica) di cui non vedranno la fine, ma alla quale si dedicano anima e corpo. […] La DC ne ha combinate di tutti i colori, ma a me non piace delegare le responsabilità. Se la sinistra ha occupato la scuola e la cultura, vuol dire che Giovanni Lazzaretti non ha fatto il suo dovere nella scuola e nella cultura (nella magistratura lascio le colpe ad altri). Credo di essermi riavuto e di aver acquistato un po' di coraggio solo nel 1997 con la nascita del circolo. Le colpe che attribuisco alla DC in quanto tale sono solo due: non aver fatto saltare il governo al momento delle leggi su divorzio e aborto: "Se questo è il progetto di società che volete, gestitevelo voi". Era fattibile? Oppure la struttura della nostra società sarebbe crollato di schianto? Non lo so. Con tuo suocero e con chiunque insisti tranquillo. Possono scegliere diversamente da te, ma non possono invertire le domande. L'economia vale zero rispetto alla legge naturale. Del resto la Chiesa ci ha già descritto i tempi ultimi 675. Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il "Mistero di iniquità" sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. - Soluzione apparente ai loro problemi: la società del benessere e dei cosiddetti diritti. - Al prezzo dell'apostasia dalla verità: la demolizione della legge naturale. E' esattamente l'inversione tra le domande n.2 e n.3 della "dichiarazione di voto". Credo che prima o poi i cattolici si ricompatteranno, e staranno dove li guiderà lo Spirito: nel posto dove hanno più speranza di porre un argine al male. Da peccatori consapevoli. […] Giovanni Caro Giovanni […] considerazione finale: mi convinco sempre di più che il tema di difesa della vita umana e dell'identità di genere sono profondamente uniti e richiedono una concertazione degli sforzi per una battaglia unitaria. Quando diciamo famiglia infatti ormai, purtroppo dobbiamo ricordarci di risottolineare che solo l'unione di un uomo e di una donna possono generare una nuova vita si spera senza artifici di laboratorio che "cosificano" a prodotto il figlio. Cara C. […] Sì, sono profondamente uniti. Noi non dobbiamo fare confusione: l'attacco è alla famiglia, non alla vita. Se ci pensiamo, quando si parla di aborto, fecondazione artificiale, eutanasia stiamo parlando di attacchi alla vita legati all'ambito famigliare: - genitori che uccidono i figli con l'aborto, con la fecondazione artificiale, con l'eutanasia dei bambini ammalati; - mariti che uccidono le mogli (Terry Schiavo) e viceversa; - figli che uccidono i genitori con l'eutanasia dei vecchi. L'attacco è alla famiglia: contraccezione, divorzio, aborto chirurgico, aborto in pillole, fecondazione artificiale, eutanasia, promozione della cultura gay, libere unioni, esproprio dell'educazione dai genitori ad altri enti, tutto è contro la famiglia. Riporto il brano di un testo diffuso tempo fa da […]. Ciao. Giovanni I comandamenti dal quarto al decimo indicano la base minima per una società ordinata, e individuano di fatto quattro pilastri: 1) vita (non uccidere), 2) proprietà privata (non rubare, non desiderare la roba d’altri), 3) famiglia (onora il padre e la madre, non fornicare, non desiderare la donna d’altri), 4) verità (non dire falsa testimonianza). Noi siamo in una posizione privilegiata: abbiamo già visto le società che hanno demolito i primi due pilastri, stiamo vivendo nella società che demolisce il terzo, e sappiamo dal Catechismo come sarà la società che demolirà il quarto e ultimo. 1) I nazisti. Li ricordiamo come "quelli dell’attacco alla vita": uccidere, sterminare. Quando definiamo i nazisti li diciamo "feroci". Hanno "prodotto" alcuni milioni di morti. La nostra consapevolezza del loro orrore è piena. 2) I comunisti. L’attacco alla proprietà privata. Uccidere per "giustizia", per il "sole dell’avvenire". I dirigenti comunisti Guareschi li definiva "cupi". 100 milioni di morti. Dobbiamo constatare che la nostra consapevolezza di questo orrore è molto bassa (i media la tengono molto bassa). 3) Il nostro mondo. L’attacco alla famiglia. Uccidere come "diritto". Il nostro emblema è l’intellettuale pensoso e aperto, il tuttologo da talk show televisivo. 500 milioni di morti per aborto (cifre al ribasso), per non parlare degli embrioni. La nostra consapevolezza di questo orrore è quasi nulla: quanti si alzano al mattino angosciati per il fatto che all’ospedale di […] morranno alcuni innocenti alla tal data e tal ora? 4) Il mondo dell’Anticristo. L’attacco alla verità. E’ probabile che quel mondo sia dominato dall’eutanasia descritta da Benson nel suo libro: siamo alla fase dell’uccidere come "dovere". Un mondo di morti ammazzati, e ammazzati in allegria. L’emblema è il medico sorridente già oggi all’opera in una clinica olandese "Sorride, il Dottor Dolcemorte, bello come un attore americano, alto e biondo, il quale riesce a sorridere anche quando parla di come fa ad aiutare i bambini a terminare la vita.". Dall’antinomismo feroce all’antinomismo sorridente: questo è il percorso che ingannerà molti.
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